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COMIC THRILLER DRAMA |
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"discreto mattone, di impianto poco cinematografico, rigoroso ma anche manicheo" |
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A capo di un'acciaieria che produce cannoni, patriarca di una dinastia decadente depone il presidente critico sul regime in favore di un nipote. Il vecchio viene assassinato e l'ambiguo nipote, affetto da disturbi mentali e azionista della grande impresa, propone l'amante della madre. Dell'omicidio è incolpato l'ex presidente... Discreto mattone firmato da Luchino Visconti. Complice la totale assenza di musica (i titoli fracassoni sono a cura di Maurice Jarre) che non sia strettamente pertinente alla situazione messa in scena. L'impianto è decisamente poco cinematografico e guarda più al teatro (il formato scelto la dice lunga) con pochissimi esterni: il Maestro pare fosse già malaticcio e dirigeva il film da seduto. In un certo senso si potrebbe dire che l'allegoria messa su dal regista anticipa quello che avrebbe fatto poi l'altrettanto rigoroso Michael Haneke con IL NASTRO BIANCO Qui si metterà in scena anche la famigerata distruzione dei libri, e la "notte dei lunghi coltelli": sequenza cardine e l'unica realmente avvincente. Dick Bogarde torna a lavorare per Luchino dopo il capolavoro MORTE A VENEZIA ma qui deve spartirsi la scena con Umberto Orsini (molto bravo) e un sulfureo Helmut Berger che in una celeberrima sequenza vestirà (en travesti) i panni e il trucco di Marlene Dietrich de L'ANGELO AZZURRO La zia è una figurina niente male, dato che il suo personaggio si dividerà come passantempo tra lo stupro di una bambina e la consumazione dell'incesto con la madre. Facezie, rispetto a quel che farà in seguito, quando [EVIDENZIA LO SPOILER] ne indurrà il -di lei- suicidio e quello dell'amante. La fabbrica della famiglia Essenbeck come l'officina di Efesto (anzi, l'officina nibelungica) ma era lecito attendersi da un grande come Visconti un film meno manicheo. Tra le donne spiccano Ingrid Thulin e Charlotte Rampling. In una piccola parte anche la Bolkan, giovanissima. [FB] |
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DI L. VISCONTI, CON H. BERGER, U. ORSINI, D. BOGARDE, I. THULIN, DRAM, ITALIA, 1969, 150', 1.33:1 |