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BRAZIL
RITORNO AL FUTURO
LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO
FUORI ORARIO
COMMANDO
IL GIORNO DEGLI ZOMBI

PHENOMENA
RE ANIMATOR
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DEMONI
LA  MESSSA è FINITA
HANNAH E LE SUE SORELLE
IL COLORE VIOLA
L'ANNO DEL DRAGONE
WITNESS IL TESTIMONE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Allen si trattiene e ritenta di firmare un classico, riuscendoci solo a metà"

 

 

Dal mondo in celluloide irrompe nella vita reale, attraversando lo schermo usato come portale, l'esploratore tipico di un certo cinema esotico degli anni ruggenti, evocato dall'amor platonico di una (Bambola) appassionata spettatrice. Se questa usa il cinema per estraniarsi da una realtà opaca, il suo leggendario mito usa lei per evadere dalla pellicola e godersi la libertà. Tutto ciò mette in agitazione la produzione...  "Chi mi vuole mi trova al rullo nove", dice la classica "Mamy" di colore dei film girati durante la grande depressione. L'epoca preferita da Woody Allen offre ancora una volta spunto al regista del capolavoro  ZELIG  per un divertissement cinefilo di tutto rispetto, epocale e celeberrimo sin dal titolo: "La Rosa Purpurea del Cairo". In più abbiamo un vero saggio sul meta-cinema, qui spinto oltre la soglia (si potrebbe dire) dello schermo cinematografico. Allen si trattiene però, cercando di essere nuovamente "classico" ma a mio avviso non ci riesce pienamente. Se avesse dato via ad un hellzapoppin com'era uso fare negli esordi, forse avremmo davvero potuto assistere a qualcosa di veramente memorabile. Fellini aveva fatto meglio nel suo  LO SCEICCO BIANCO  Resta un buon film, girato bene come sempre, con una perfetta Mia Farrow (vedetela nell'inquadratura finale e avrete chiaro cosa vuol dire essere una grande attrice) e un Jeff Daniels (attore lanciatissimo a metà degli anni '80 poi sparito nel nulla) quanto mai pertinente al personaggio bi-fronte (il primo è l'attore, il secondo: il personaggio che interpreta). Simpatica la situazione che vede i personaggi del film inscenare -davanti a una platea di spettatori sempre più spazientiti- una protesta per la fuga del collega, e accogliere -dopo un'iniziale diffidenza- con partecipazione l'entrata in scena di una donna reale, momento che precederà la sequenza (in dissolvenze incrociate) della notte brava col suo eroe preferito. [FB]

 

[PURPLE ROSE OF CAIRO] di W. ALLEN, CON M. FARROW E J. DANIELS,  GROTTESCO, USA, 1985, 79', 1.85:1