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THE VILLAGE |
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Un fantasista diretto al veglione di Capodanno resta in panne con il suo furgoncino, disperso nella campagna belga avvolta dalla nebbia e spruzzata dalla prima neve. Trova riparo presso "un albergo", in realtà un casolare sperduto di proprietà di un vecchio dall'aria affabile. Purtroppo per lui, l'apparenza inganna... Distribuito direct-to-video in virtù della solita miopia di chi a Bananas decide che cosa deve vedere la popolazione delle multisale, "Calvaire" pur facendo "il verso" a capisaldi del passato addirittura remoto, quali NON APRITE QUELLA PORTA (questo film usciva nella patria d'origine esattamente trent'anni dopo il lavoro di Tobe Hooper) "Un Tranquillo Week-end di Paura" e anche "Cane di Paglia" (l'irruzione dei freak) si sposta via via verso altri lidi, anche più suggestivi. La prima parte resta comunque la migliore, fondandosi sulla crescente inquietudine del protagonista che inizia a sommare i comportamenti sempre più bislacchi del padrone di casa che sembra (al pari di ciò che accadeva in "Misery") voler ritardare a tutti i costi sua partenza. Un comportamento che troverà una grottesca spiegazione alla quale il regista adatterà il tono della pellicola stessa portandola dalle parti del Jeunet di "Delicatessen". Questa è a mio avviso la sezione meno efficace, mettendo in scena una carrellata di situazioni troppo grottesche per risultare credibili (i bifolchi che inscenano una barcollante danza sul sinistro valzer improvvisato al bar del villaggio) ma che di certo si imprimono nella memoria. La forma tripartita convola quindi in una chiusa dove i tempi si dilatano e gli snodi possibili e forse prevedibili vengono sostituiti da inquietanti scenari naturali che sembrano ricordare più le terre nordiche e le leggende nordiche dei laghi neri e delle terre della morte. Il "calvario" del titolo, oltre a rimandare la sorte che tocca al protagonista, compare scolpito nel legno nell'ultimo atto della vicenda. [FB] |
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[ID] di F. DU WELZ, con L. LUCAS, B. LAHAIE, J. BERROYER, HORROR, BELGIO, 2004, 94', 2.35:1, VOTO: 7 |