F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
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VIZIO DI FORMA
MAPS TO THE STARS
COLD IN JULY
BACK COUNTRY
BIG EYES
MAGIC IN THE MOONLIGHT
JERSEY BOYS
STORIE PAZZESCHE
FOX CATCHER
LA ISLA MINIMA
GRACE DI MONACO
LA TEORIA DEL TUTTO
THE ROVER
UNBROKEN
THE captives
T R A I L E R
"troppa carne al fuoco, per risolversi (quasi) in una nuvola di... neve"
Una bambina di nove anni viene sottratta ai genitori. Mentre la madre si macera nel rancore, il padre continua a cercarla. Un nucleo speciale che opera contro la pedofilia crede di averla scorta in una fotografia su un sito criptato. E difatti lei è viva, segregata da un tizio inquietante che la utilizza per un fine diabolico... Nuova fatica per il regista armeno Atom Egoyan che torna dopo CHLOE al tema già trattato ne IL VIAGGIO DI FELICIA ovvero quello dei rapimenti. "The Captive" ("Rapimento", che in originale usa -anche giustamente- il plurale) instilla anche un altro tema caro all'autore: i videotapes, in questo caso sostituiti da una complicata rete di microcamere attraverso cui [EVIDENZIA LO SPOILER] la rete di pedofili "guardoni" monitorano le emozioni della mamma della bambina rapita. Un "nuovo genere di mostri" commenterà uno della squadra di detective capitanato da un'improbabile Rorario Dawson (è troppo bella per risultare credibile!). Sciogliamo gli indugi: si tratta di una pellicola non proprio riuscita, che pur vivendo di un'efficace cornice (il Niagara, d'inverno) mette un sacco di carne al fuoco per risolversi (quasi) in una nuvola di... neve! Cercando di gestire contemporaneamente più generi (dramma famigliare, thriller persino spionaggio!) genera prima confusione rimpallando lo spettatore in continui flashback temporali (attraverso gli otto anni trascorsi dal rapimento) e andando infine a rovinare tutto con una chiusa che risolve tutto con troppa naturalezza, lasciando l'appassionato con la sensazione di un'incompletezza manifesta. Si accennava al film con Bob Hoskins ed Elaine Cassidy, che ad oggi resta il suo migliore, e ai rimandi continui ad esso: è innegabile che colui che siede in regia abbia un suo stile proprio, ma questa volta delude le aspettative con quel finale a dir poco sbrigativo. La parola più gentile che viene sul nero finale è: "particolare!". [FB]
[CAPTIVES] di A. EGOYAN, con R. REYNOLDS, R. DAWSON, S. SPEEDMAN, DRAM, USA, 2014, 120', 2.35:1