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...L'ULTIMA CROCIATA COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"l'esordio del regista di 'Candyman' conserva quel che Spielberg s'è perso per strada" |
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Una bambina disegna una casa sbilenca mentre è a scuola. Inizierà a soffrire di svenimenti, e ogni volta si ritroverà davanti alla casa come fosse reale, dove un bambino (che aveva disegnato alla finestra) si affaccia ora dall'interno. Inizia un'amicizia, e quando nel mondo reale apprende di un coetaneo affetto da distrofia in cura al suo medico, pensa che siano in realtà il medesimo individuo. Prova a disegnargli le gambe... Qualche anno prima di CANDYMAN il regista inglese Bernard Rose già amava il genere fantastico, come dimostra questo "La Casa ai Confini della Realtà". Se il ragazzino nella casa è come prigioniero, non potendo camminare, lei pensa di disegnargli le gambe. Quando lei realizza che c'è un'impossibile connessione tra il personaggio di carta e il ragazzo affetto da distrofia in cura alla sua dottoressa, allora inizia a dedicarvisi assiduamente. E' nel rapporto che si instaura tra la piccola e... quello che potremmo definire "l'avatar" (detto alla Vigalondo) del coetaneo malato che il film acquista peso. Le velature horror sono distillate, ma efficaci: l'ombra che si definisce come il padre della bambina, armata di martello, che li minaccia è piuttosto efficace, così come lo è la "casa di carta" (da cui il titolo originale: "Paper House") con le sue pareti grigie e dalle "prospettive impossibili". Se l'uomo nero senza occhi è chiaramente qualificato come il "padre", cieco perché non vede la figlia (e neanche la madre) giacché lavora lontano, in Africa. Una favola drammatica che troverà una conclusione, forse un po' estenuate, ma comunque pacificata negli animi in una presa di coscienza che sa molto di maturità raggiunta. Si capisce l'unicità di questo film, le cui atmosfere mi hanno ricordato quel film spagnolo, LO SPIRITO DELL'ALVEARE Senza questo visionario film probabilmente non ci sarebbe stato il TIDELAND di Gilliam. Un buon film che conserva quel che Spielberg s'è ormai perso per strada. [FB] |
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[PAPERHOUSE] di B. ROSE, CON C. BURKE, G. HEADLY, E. SPIERS, HOR/FANT/DRAM, UK, 1989, 93', 1.85:1 |