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●●● CULT
PROVACI ANCORA SAM
LO SCOPONE SCIENTIFICO
IMPROVVISAMENTE UN UOMO...
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE...
L'ULTIMA CASA A SINISTRA
CHI è L'ALTRO?
MIO CARO ASSASSINO
NON SI SEVIZIA UN PAPERINO
L'ETRUSCO UCCIDE ANCORA
GLI ORRORI DEL CASTELLO...
ULTIMO TANGO A PARIGI
IL PADRINO
UN TRANQUILLO WEEK-END...
AGUIRRE
FRENZY
COMIC THRILLER DRAMA
"parte alla Hitchcock ma poi su sposta sul thriller argentiano, con un grandguignol di 1a qualità"
Parigi. Quel che sembra un caso già scritto, coinvolgendo un uomo che fugge dal luogo di un omicidio, femminicidio per la precisione, si rivela poi assai più complesso. Una catena di omici, forse dall'Oltretomba... Un uomo è inseguito, e piomba giù dalla Tour Eiffel: questo l'incipit, ancor prima dei titoli di testa. La Bouchet è una escort e le prende di brutto, ma non come si potrebbe pensare: viene proprio uccisa di botte, ed è qui che prende piede l'indagine condotta da quello che sembra in tutto e per tutto la controfigura di Bogart (Robert Sacchi). "Il cervello risulta schiacciato dal colpo con la lampada" è il responso della medicina legale, ma quello che sembra da subito una strada in discesa per l'accusa che ha catturato in breve il fuggitivo. La ricetta del thriller-noir "Casa d'Appuntamento" è: belle donne, con la Ekberg ancora umanoide, Rosalba Neri. Ferdinando Merighi alla regia si comporta molto bene, anche nelle scene d'azione, e il grand guignol ben figura con: un decollamento (è un manichino, ma chissenefrega) uno sgozzamento, una testa strappata via dal collo con uno spadone (!) e ancora una vittima alla quale vengono esportati i bulbi oculari, per un film che spiazza, e dettagli raccapriccianti dopo che questa viene consegnata a dei medici per farne esperimenti con una trama che sembra rispondere ai canoni di una maionese impazzita, con potenziali protagonisti che se ne vanno come i battiti d'ali di una farfalla. C'è pure un'infarinata di horror, dato che quando inizieranno a morire altri si penserà alla "maledizione" scagliata dal primo accusato ("una vendetta post mortem?" biascica 'Bogey'). E se l'impronta è argentiana, Darione nostro si sarebbe poi rivalso, "rubando" alcune idee, fra cui una testa sbattuta ripetutamente contro gli spigoli e l'iniziale dell'assassino (non scritta sul vetro umido, ma sul vile pavimento, col sangue!). La colonna sonora di Bruno Nicolai. [FB]
di F. MERIGHI, CON B. BOUNCHET, R. NERI, R. SACCHI, H. VERNON, THRILLER, ITALIA, 1972, 89', 1.85:1