F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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UNA VITA DIFFICILE
IL FEDERALE
LA CARICA DEI 101
IL VIGILE
CRIMEN
FANTASMI A ROMA
SUSPENSE
IL POZZO E IL PENDOLO
LO SPACCONE
COLAZIONE DA TIFFANY
ACCATTONE
I DUE VOLTI DELLA VENDETTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la storia di un'evasione che anticipa Jarmusch, con un Manfredi pesto di sangue"

 

 

Uno sfigato cronico scrive al suo avvocato delle vicissitudini che lo videro tornare in carcere, accudato di una sfilza interminabile di reati, finito dietro le sbarre per la seconda volta, dopo una rocambolesca evasione... Con Manfredi, che qui pare riproporre il suo personaggio "Piedamaro" di un anno prima visto in  AUDACE COLPO DEI SOLITI IGNOTI  è affifiancato da un trio d'eccezione costituito da un "bestiale" Mario Adorf manesco ergastolano, da un inedito Gian Maria Volonté nel ruolo del marito cornuto e omicida, e dal francese Rayond Bussieres ("il ratto") cervello del piano di evasione e "garanzia" del quartetto per sfuggire agli inseguitori. Piuttosto famoso come titolo, "A Cavallo della Tigre" (il significato del titolo lo spiegherà lo stesso Manfredi nella lettera all'avvocato: "come dicono i cinesi, a cavallo della tigre, come a dire è pericoloso starci!" chiarendo così che non poteva scendere dalla macchina in corsa, una volta messa in moto dai tre compagni di cella) il film di Comencini è la storia di un'evasione che non può non aver ispirato il Jim Jarmusch di  DAUNBAILò  anticipandone in parte il registro stalunato (Volonté-Papaleo accoltella la moglie fedifraga con un... cucchiaio!) oltre a ripercornene in larga miscura il canovaccio. Il registro cammina sul fillo sottile tra la commedia e il dramma (il protagonista è ripetutamente picchiato a sangue) pur non spostandosi decisamente dall'una o dall'altra parte. Fu questa forse la causa dell'insuccesso della pellicola e il suo stato di emarginazione che ha fatto sì che anche nei palinsesti televisivi finiscce così bistrattata. Per questo è consigliabile recuperarlo, anche come una sorta di rarità preziosa di un periodo irripetibile della nostra "commedia all'italiana". Nei titoli si legge che il tema della tromba è "cantato" da Nini Rosso, il cuneese ricordato oggi più in Germania che nel suo paese natale; destino che accumana con il film. [FB]

 

DI L. COMENCINI, CON N. MANFREDI, M. ADORF, G. M. VOLONTé, V. MORICONI, COM, ITA, 1961, 108', 1.85:1