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MELANCHOLIA T R A I L E R |
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"una vacanza per Alex de la Iglesia" |
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Lasciata la bella moglie a casa la mattina, un uomo over quaranta si reca ad un appuntamento importante: un colloquio che spera gli frutterà un lavoro. Finito per caso nel sito del teatro romano di Cartagena, cadrà nel cantiere ritrovandosi infilzato con un ferro di una griglia delle fondazioni, impossibilitato ad essere staccato. Accorsa lì mezza città, per dare futuro alla famiglia tenterà di vendere "l'esclusiva" ad un network... Dopo lo sfarzo tecnico e il tour-de-force registico de LA BALLATA DELL'ODIO E DELL'AMORE (Leone d'Argento a Venezia) il talento vivente Alex de la Iglesia si concede una vacanza con un film "piccolo", intimo, anche e soprattutto drammatico, con poche concessioni al grottesco (il laido pubblicista che mostra la marca delle bibite a favore di telecamera mentre l'uomo perde materia cerebrale frattanto che si prova a toglierlo dalla sua "scomoda" situazione, l'arrivo del figlio che "veste come un personaggio di Matrix"). Gli obiettivi del cineasta sono quelli di sempre (il dirigente della multinazionale che nega l'udienza con il dipendente che si dice "troppo occupato" quando attraverso le vetrate lo si vede intento con la playstation) con bene evidenziate le preoccupazioni dei cinici sovrintendenti e soprattutto la trasformazione di una tragedia in un evento mediatico (pensiamo all'agghiacciante vicenda di Vermicino e del piccolo Alfredino). "La Chispa de la Vida" è il più serioso film di de La Iglesia, vicino a LA MORTE IN DIRETTA più di quanto si pensi, ed è più di ogni cosa una riflessione sull'invadenza dei media (ancora una volta il regista spagnolo mostra il leader dell'emittente in una villa miliardaria, attorniato da zoccole: ogni riferimento a persone reali non è casuale). Scorgiamo dei volti "de la iglesiani" fra cui la Carolina Bang (la reporter) che ritroveremo strega nel prossimo "Las Brujas de Zugarramurdi". Appena sufficiente la prova della Hayek in versione drammatica. [FB] |
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[ID] di A. DE LA IGLESIA, CON J. MORA, S. HAYEK, DRAM, SPAGNA, 2011, 120', 2.35:1 |