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ZELIG COMIC THRILLER DRAMA |
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Nerd quattrocchi, quotidiano oggetto di scherno da parte di una gang di giovinastri, acquista un rottame di auto sportiva e con amore maniacale la riporta all'antico splendore. Il legame che instaura con il mezzo è da questo ricambiato; l'automobile farà proprie le debolezze del giovane proprietario: gelosia e vendetta. Stephen King, attraverso le pagine di un suo romanzo, fornisce il materiale per scatenare il talento visionario di John Carpenter e se l'aura che circonda la pellicola è quella di un glorioso e dignitoso "b-movie" e certe azioni risultano francamente inattendibili, non si può non riconoscere all'opera un ritmo e una perfezione formale inconfutabili. Ancora una volta, dopo gli illustri precedenti di De Palma e Kubrick, dal prototipo cartaceo si traducono in immagini metafore che presentano interessanti chiavi di lettura: le cose che possiedi -al fine- ti possiedono... potremmo dire? Il film sembra spingersi oltre, affermando che le cose che possiedi -al fine- ti posseggono: ed è una possessione di stampo demoniaco quella che plasma l'impacciato protagonista in un glaciale giustiziere. Quasi impossibile sottrarsi -da spettatori- dal seguire con una certa partecipazione la fredda vendetta dopo le angherie subite, sino almeno al momento nel quale l'oggetto dell'odio si sposta sull'avvenente amichetta. Da quel momento in poi, muta radicalmente la prospettiva del film e si passa a tifare per la "squadra" costituta dalla tipa e dall'amico ingessato. Restando ignote le origini del Male che si annida nella carrozzeria di "Christine", si giungerà ad perfetta una chiusura del cerchio. Interpreti funzionali e incredibili effetti visivi che mettono in mostra mutazioni a vista dell'auto diabolica che si riappropria in maniera autonoma della forma originaria dopo essersi deformata oltre l'inverosimile infilandosi contro ogni legge fisica nel vicolo, in un'apocalisse di vetri frantumanti e lamiere contorte. [FB] |
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[ID] di J. CARPENTER, CON K. GORDON, A. PAUL E H. D. STANTON, HORROR, USA, 1983, 111', 2.35:1, VOTO: 8 |