F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING
FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"l'ultimo bagno di folla di Lattuada, coincide con le bellezze al bagno nella scena alle cascate"

Sciantosa da balera che già si sente sfiorire nonostante sia poco più che quarantenne si accompagna con una gitana, e quando conosce il gestore di un ristorante che le prospetta un matrimonio e una nuova vita non sa dire di no. Subito tutto procede a gonfie vele, ma con l'irropere della di lei figlia, tutto va a rotoli... L'anziano Lattuada, seppur forse affetto da satiriasi, vale comunque 10 volte il vecchio Brass. Lo dimostra questo "La Cicala": ultimo suo grande successo di pubblico (Lattuada era uno che aveva già azzeccato in carriera film che gli erano valsi autentici "bagni di folla", su tutti quel  ANNA  che le cronache ricordano come un successo epocale) che deve aver comunque attirato come api sul miele gli spettatori anche per le famigerate sequenze di nudo con protagoniste le ninfe di turno: la servaggia Clio Goldsmith e l'appartente virginale Barbara de Rossi (molto bella, prima di finire a svernare nei contenitori televisivi domenicali, a sganasciarsi dal ridere, oversize). E non si saranno sentiti defraudati comunque, quando vi avranno trovato come protagonista piuttosto una Virna Lisi, ancora molto piacente, ma già in dimensione da milfona. A lei del resto si devono le generose "offerte" della Goldsmith davanti ad un esterrefatto Anthony Franciosa, doppiato in accento bergamasco, con baffi posticci e pre-argentiano. Il mood malinconico sa già di elegìa, ma consegna alla pellicola un retrogusto molto intenso che gli fa perdonare una certa fretta nel concludere (forse dettata dai produttori) che vede, dopo una parentesi di stanca, preceduta dal twist che anticipa (e di brutto) l'Almodovar che sarebbe venuto, un affastellarsi di eventi tragici l'uno a seguito dell'altro francamente eccessiva. Si parla di conflitto generazionale ma anche del mito dell'Electra. Nei titoli, la melodia scritta dal fido Bongusto che ritroveremo riproposta in differente chiave per l'intero metraggio. [FB]

di A. LATTUADA, CON V. LISI, G. GOLDSMITH, A. FRANCIOSA, B. DE ROSSI, DRAM, ITA, 1980, 98', 1.85:1