F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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BARRIERA DELLA SOLITUDINE
DISCORSO PER GLI ANGELI
DENTON NEL GIORNO DEL...
IL SARCOFAGO
LA GIOSTRA
LA CLAUSOLA
LA SOLITUDINE
TEMPO DI LEGGERE
UN SOGNO LUNGO UN ATTIMO
LA NOTTE DEL GIUDIZIO
QUANDO IL CIELO FU APERTO
CHI TROPPO VUOLE
MORIRE IN QUATTRO
IL TERZO SOLE
UNA FRECCIA VERSO IL SOLE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"il migliore episodio della serie classica de 'Ai Confini della Realtà': sceneggia Matheson"

Precipitato dopo un viaggio a 900 miglia di distanza nello spazio dentro ad un vettore sperimentale, ufficiale dell'aeronautica dimesso dall'ospedale si precipita nella camera di un compagno ancora convalescente, anch'esso sul razzo. Lui è convinto che in missione erano andati in tre, ma costui è di diverso avviso: erano solo loro due. Quel che è peggio è che nessuno pare avere ricordo dell'uomo, come non fosse mai esistito... Ottimo episodio, il migliore della serie storica de  AI CONFINI DELLA REALTà   "Quando il Cielo fu Aperto" ci da una versione di un caso di "abduction"; forse, poiché nemmeno lo sceneggiatore non si sbilancia in tale senso. Si tratta di un certo Richard Matheson, e la sua "mano" fa chiaramente la differenza. L'autore era uno di quelli che preferiva non mostrare, non spiegare, e lasciare molto (se non tutto) all'immaginazione; non dimentichiamoci che non collaborò con Hitchcock per avergli detto che secondo lui "gli uccelli, nel film in oggetto, non andavano mostrati" (!) Dentro a questa fedele riduzione di un suo racconto, ci sono i germi dello Yuzna di  PROGENY  e persino di  MATRIX  per dire quanto avanti fosse la penna dello sceneggiatore. Senza tirare in ballo la notevole e imprescindibile serie  PROJECT UFO  che oltre che dal progetto "Blue Book" prendeva forse i primi spunti proprio da questo episodio. Anche il fumettaro Alfredo Castelli deve avere tenuto ben presente racconto e versione televisiva per una delle più belle storie del suo "Detective dell'Impossibile". Realmente inquietanti il momento dove l'ufficiale ha per primo la strana sensazione di "sparire" (addirittura di "non dover esistere") il racconto della telefonata ai genitori e la sequenza dove il protagonista irrompe nel bar, sicuro che l'amico scomparso, sia ancora lì. "Lo sento: è stato portato via!". "Qualcuno o qualcosa ha commesso un errore e ci ha lasciati passare". Ho ancora i brividi... [FB]

[THE TWILIGHT ZONE] DI D. HEYES, CON R. TAYLOR, J. HUTTON, FANTA/HORROR, USA, 1959, 25', 1.33:1