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Andati in onda nel 2005 sul canale a pagamento americano "Showtime", i dodici episodi+1 dei "Masters of Horror" hanno richiesto altrettanti registi: dal mitico Carpenter, a Landis e Dante, passando per mestieranti ben più modesti, come lo può essere oggi il nostro (un tempo grande) Dario Argento, con risultati direttamente proporzionali alla valenza del "master" dietro la cinepresa. "Cigarette Burns" di Carpenter, vede un collezionista che incarica un giovane scapestrato di recuperare l'unica copia esistente di un film maledetto "La Fin Absolue du Monde", finendo con l'apprendere a sue spese che l'opera interferisce sul piano reale... John Carpenter è vivo e combatte per noi, contro la Hollywood che mortifica i talenti producendo inutili remake in serie. Questo è il senso dell'operazione "Cigarette Burns" e il grido dell'ancora grande regista contro lo starsystem. Il grido di un animale ferito ma ancora estremamente vitale, che si veste di un manto allegorico e cita Bunuel e un certo surrealismo alla Dalì, scompaginando i piani della narrazione convenzionale, rivoluzionando -in qualche modo- il linguaggio cinematografico. Niente di così reazionario, come verrebbe da pensare per il Lynch di Twin Peaks, ma comunque una dimostrazione di coraggio lodevole e meritevole di un plauso. Come fa dire ad un personaggio della vicenda, al pari di un "Tyler Darden": "quando ci sono le bruciature di sigaretta, quel che puoi aspettarti dopo è pura anarchia". E così la logica della narrazione salta e la situazione è capace di rovesciarsi letteralmente, e il torturato diventare torturatore e così via. Il tutto, condito di una visionarietà destabilizzante (un angelo al quale sono state strappate le ali, una decapitazione "in real-time" e il masochismo esasperato auto-inflitto da un dannato all'inferno in terra) e di una violenza spinta alla catarsi. Sicuramente, uno dei due/tre migliori episodi della serie. [FB] |
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[CIGARETTE BURNS] di J. CARPENTER, con N. REEDUS E U. KIER, HORROR, USA, 2005, 60', 1.85:1, VOTO: 8 |