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T R A I L E R

   
 

"il miglior Castellari, epocale, reazionario ma ironico, stilizzato, con ralenti tarantiniani"

 

 

Classico uomo della strada, sempliciotto, codardo ma tendenzialmente reazionario viene preso in ostaggio, malmenato e poi scaricato per strada da una banda di malviventi dopo una rapina all'ufficio postale. Il commissario lo compatisce, la fidanzata lo striglia, e lui ha la pessima idea di cercare la banda in proprio...  Molto divertenti i titoli di testa con i mariuoli che ne combinano di ogni: tra furti, atti vandalici, rapimenti, sparatorie (carne divelta a brani da pallottole infuocate). L'ultraviolenza è talmente parossistica da risultare grottesca, due spanne sopra le righe. Come il super inseguimento in centro cittadino dove la banda da del filo da torcere (si fa per dire) alle scassatissime Fiat 127 da polizia del Terzo Mondo (per la cronaca i delinquenti usano le porche!) con irresistibili scambi icq tra le volanti (dialetti e inflessioni da Africa Nera). Enzo Girolami Castellari confeziona con "Il Cittadino si Ribella", epocale sin dal titolo, il suo miglior film: un lavoro dalla regia funambolica che completa la "bronsonizzazione" di Franco Nero qui più che mai nelle vesti di "quello che le busca di brutto" prima (umiliato e sbertucciato oltre l'umano fantozziano) e di "giustiziere" poi. Quando "s'incazza" fornirà ad un basista con il quale avrà stretto una vera amicizia la "lista della spesa": "un fucile a canna mozza, due fucili mitragliatori, due pistole e in più un centinaio di colpi!" (ahaha). E cosa dire riguardo alle massime snocciolate dall'archivista ("Le leggi sono come le ragnatele che acchiappano le mosche, ma sono sfondate dai mosconi")? Barbara Bach pur camuffata da segretaria racchia (si fa per dire) con occhialoni e abiti scialbi resta comunque quel che è (una fica madornale). A chi si chiedesse cosa differenzia il film di Castellari dalla trucidate con Bronson suggerirei di guardare il tutto alla luce dell'ironia che traspare da ogni situazione. Siamo ancora lontani dalla sublimazione, lì ci penserà il buon Quintino da Taranto. [FB]

 

DI E. G. CASTELLARI, CON F. NERO, B. BACH, R. PALMER, G. PRETE, AZIONE, ITALIA, 1974, 98', 1.85:1