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T R A I L E R

   
 

"Margheriti firma un film per ragazzini con attori adulti"

 

 

Un antico scettro di potere custodito nel tempio sotterraneo di Gilgamesh, re di Uruk e "semidio figlio di demoni", fa gola sia ad una setta di assassini, che ad un eccentrico miliardario paraplegico. Costui si avvale di un ladro giunto ad Istanbul direttamente da New York. Sì, ma che cazzo fa sto scettro che tutti vogliono..? Anthony M. Dawson, aka Antonio Margheriti, fu un regista che oltre ad una serie di grandissimi film girati specie negli anni '60, opere in cui rivaleggiò quasi ad armi pari con Mario Bava, per l'essere uno degli autori italiani in grado di far fruttare meglio budget infami. Prendiamo un'opera come  APOCALYPSE DOMANI dimostrazione, nelle sagge mani del cineasta, di spazzatura divenuta oro. Qui invece siamo veramente alla frutta. Al di là della miseria della produzione, abbiamo: uno sceicco da barzelletta, un trashone che continua a "cambiarsi" tra un bagno e l'altro, e da degli "idioti" ai sottoposti e che gesticola come i cattivi di "Megaloman", la tipa del protagonista che ogni volta che lo incrocia gli parla allusivamente di "letto", di "scaldarsi", ecc. per poi passare subito ad un altro contesto. Si parte con 007 per fregare tutti quanti grazie alla locandina alla  I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA  ma la fotografia è anche peggio di alcuni telefilm del periodo. I dialoghi? "Ti hanno sparato?" "sì, ma il portafogli ha attutito il colpo!", e ancora: "il tatuaggio dell'occhio dei demoni di Gilgamesh" (!) Insomma, sembra davvero un film per ragazzini, roba da "Il Tesoro del Castello senza Nome" per capirci, tra inseguimenti di auto sportive nel deserto velocizzate alla "Starsky and Hutch". Finiti in cunicoli, si cerca la porta d'oro del tempio ci si rende conto che tutti i soldi sono finiti per la realizzazione del tempio e allora le colonne di marmo le hanno fatte con il polistirolo. A farla breve: "I Sopravvissuti della Città Morta" sono gli spettatori sui titoli di coda, sopravvissuti al sonno. [FB]

 

di A. MARGHERITI, CON D. BRUBECK, J. STEINER, AVVENTURA, ITALIA, 1984, 94', 1.85:1