F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"titolo leggendario, che in più ha dalla sua uno score unico (Morricone) e tre personaggi granitici"

 

 

Subito evaso immediatamente dopo l'arresto, un inafferrabile ladro di gioielli entra nella sfera di influenza di un "clan" formato da siciliani trapiantati in quel di Parigi. A dargli la caccia un ispettore dai modi spicci. Ha un piano, da condividere con i nuovi amici, che coinvolgono la mafia italo americana, per la rapina del secolo... Quello che quelle capre dei registucoli odierni non hanno ancora capito (o fose non appreso dalle scuole di cinema) è l'importanza della musica in un film. Prendimo a modello "Il Clan dei Siciliani": film memorabile sin dal titolo, totemico direbbe Baricco, che deve la propria fama e la propria solidità artistica, almeno per il 70% (a voler essere generosi) alla indimenticabile partitura di Ennio Morricone, con quel malinconico tema ipnotico scandito dallo "scacciapensieri" che conoscono pure i sassi e che donò alla storia quell'incidere solenne, teso. Il resto lo fanno i personaggi principali. Il carismatico personaggio di Alain Delon è uno di quelli che "ragiona coi genitali" (dirà di lui Malanese/Gabin) ma come dargli torto? Se a provocarlo ci si mette una vulcanica Irina Demick che prende il sole nuda sulla spiaggia di terra rossa dell'Esterel? Esterel che la magia del cinema vorrebbe nei dialoghi posizionato "sulla strada di Sanremo, poco oltre la frontiera italiana" (e si era nominata pure Mentone). A fare lo "Zenigata" di turno è un granitico Lino Ventura, "uno che ha un brutto carattere anche perché sta cercando di smettere di fumare" (ma non durerà) e il leggendario, francesissimo Jean Gabin con accento siculo. Bella la prima fuga di Delon, che salta da una finestra del suo albergo a quella di un altro (!) e audace il piano che prevede il dirottamento di un Boeing con il suo carico di diamanti. Il successo travolgente del film (meritatissimo) dette origine ad una infinità di cloni spurii ed influenzò sicuramente anche i vari Scorsese, Coppola, De Palma. In parti minori i nostri Amedeo Nazzari e  Leopoldo Trieste. [FB]

 

[CLAN DES SICILIENS] DI H. VERNEUIL, CON A. DELON, J. GABIN, L. VENTURA, POLIZ, FRA, 1969, 116', 2.35:1