F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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UNA VITA DIFFICILE
IL FEDERALE
LA CARICA DEI 101
IL VIGILE
CRIMEN
FANTASMI A ROMA
SUSPENSE
IL POZZO E IL PENDOLO
LO SPACCONE
COLAZIONE DA TIFFANY
ACCATTONE
I DUE VOLTI DELLA VENDETTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Classico -lo dico?- invecchiato male"

 

 

Appena giunto in affitto, uno scrittore squattrinato mantenuto dalla sua "arredatrice" conosce la vicina: una ragazza di classe che sogna una vita agiata nell'alta società e che si barcamena facendo "l'accompagnatrice". Il passato la rincorrerà ma troverà nell'uomo una valida spalla su cui piangere... Immarcescibile "Classico" di Blake Edwards, e in ultima analisi un film diventato "classico" suo malgrado, vantando una fama che forse travalica la validità in sé della pellicola. A parlare male di "Colazione da Tiffany" si prova oggi quasi vergogna, ci si sente "cattivi", ma è innegabile che gli anni non sono passati indenni sulla pellicola. Un film lezioso nella sua accezione più negativa, che finisce spesso per essere citato a sproposito. Un "essere ribelle": così si definisce il personaggio di Audrey Hepburn, che a dispetto di chiunque definisca "un modello inarrivabile" appare via via che la storia si dipana sempre più insopportabile. La sequenza che vede George Peppard caricarsela a spalle e ricondurla, sbronza, a letto, me la rende addirittura detestabile. Si tratta di una ragazzina vuota che sogna di fare "Colazione da Tiffany", considerandolo (non a torto) il "posto più sicuro al mondo". Dividendosi tra "vermi" e "supervermi" tra i suoi clienti, Per di più, la lunghezza esagerata del lungometraggio lo rende tronfio, inutilmente arzigogolato. Peppard, partner maschile della Hepburn avrebbe chiuso poi la carriera nell'A-Team. Per dire. Ad Edwards devono piacere i "Party" tanto che anche qui non lesina nell'allestirne uno, tra le proteste del condomino cinese. Forse la maggior parte della fama, il film la deve a "Moon River" di Mancini, che deflaglerà provocando sicuro fiumi di lacrime nel pubblico femminile, in un immancabile lieto fine bagnato dalla pioggia. Menzione d'onore per "Gatto" che, poverino, si farà una bella doccia. [FB]

 

[BREAKFAST...] DI B. EDWARDS, CON A. HEPBURN E G. PEPPARD, SENT, USA, 1961, 110', 1.85:1