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COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"c'è autentica affezione che mi lega a questo film" |
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Riconosciuto da una bella signora come il suo consorte scomparso nella campagna di Russia, giusto in tempo perché non ne sia dichiarata la "morte presunta", uno smemorato, salvato dal manicomio dov'era stato confinato, finisce nell'aula di un tribunale dove si cercherà di stabilirne la vera, univoca, identità... Confesso che c'è una sorta di affezione che mi lega a "Lo Smemorato di Collegno" di Sergio Corbucci. Totò era avviato ormai a fine carriera, tant'è che sull'ultima immagine che lo riguarda, si prova sincera commozione (con il cane a consegnargli quasi una patente di eroe omerico). La storia è quella vera di un pover'uomo che aveva effettivamente smarrito la memoria e l'identità, e finive con il venire conteso da più fronti. Una sorta di ENIGMA DI KASPAR HAUSER italiano. E con la contestualizzazione piemontese (anche se i personaggi del film parlano con accento romanesco!) spiega forse la presenza del famoso comico d'avanspettacolo Macario. Il primo duetto-confronto in manicomio dei due è da annali della storia del cinema italico: due mostri sacri, l'uno del nord e l'altro del sud, raccolti in segno di fratellanza, Poi troviamo Nino Taranto come direttore della casa di cura, e Aroldo Tieri nei panni del curatore (in tutti i sensi) degli interessi della signora candidata al ruolo di moglie dello smemorato. Il momento comico migliore comunque non ha protagonisti i comici di cui sopra, ma è rappresentato dall'esilarante filmato del "filmino nuziale" proiettato in tribunale per volere del pubblico ministero e che dovrebbe mostrare il volto del vero marito della signora in questione. Peccato che l'operatore sia più interessato alle generose forme di una procace invitata, tanto dal riuscire a non inquadrare nemmanco per un secondo lo sposo! Finalissimo, a sorpresa, dal balcone che fu di Mussolini. Felicissimo, il tema, completamente fuori di cotenna, di Piero Piccioni. [FB] |
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DI S. CORBUCCI, CON TOTò, MACARIO, N. TARANTO, A. TIERI, COMMEDIA, ITA, 1962, 84', 1.85:1 |