F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LO SCEICCO BIANCO
TOTò A COLORI
DON CAMILLO
MEZZOGIORNO DI FUOCO
UMBERTO D
LUCI DELLA RIBALTA
ANNA


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"caotico, improvvisato e non adeguatamente 'spalleggiato', Totò relega in coda i momenti cult"

 

 

Compositore improbabile riceve l'incarico di dirigere la banda di paese. Ci si sposta a Capri, dove tale Scannagatti giunge a creare scompiglio tra i nobili snob. Farà di peggio con un malcapitato in treno per Milano (per incontrare l'editore "Tiscordi"), e si esibirà in un numero speciale al teatro delle marionette... Tonino delli Colli cura per l'accoppiata Ponti-De Laurentis la fotografia del primo film a colori, non solo di Totò, ma del cinema italiano tutto: la pellicola che si proponeva di lanciare definitivamente l'astro comico del Princpe de Curtis, in arte Totò. La maschera partenopea qui è lasciata più o meno allo stato brado, come a dire: a briglia sciolta, e non sempre questo è un modo fruttifero per ottenere il meglio da un comico, seppur di grande talento. Poi. cosa non da poco, in "Totò a Colori" l'istrione è lasciato solo, senza una spalla, cosa non sarà più in futuro, dato che gli si affiancheranno i vari Fabrizi, de Filippo (i migliori) e Taranto. Operazione non dissimile a quanto farà Salce con il Banfi di  VIENI AVANTI CRETINO  è quasi una raccolta di sketch attaccati fra loro alla meno peggio da un collante manifestamente pretestuoso. Il primo "numero" prevede un presunto compositore ("Antonio Scannagatti!") che non lascia parlare l'invitato alla festa in suo onore facendo più che il diretto di banda, una... scorribanda. Si prosegue con la Valeri nelle vesti della "Signorina Snob". Finalmente si fa sul serio con l'immortale gag sul treno, citata anche da Benigni, e con quel "io sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo" recepito dagli scioccherelli provinciali come un'occasione di vanto. Celeberrimo e comunque entrato nella storia del cinema il finale, direttamente dall'avanspettacolo, con il numero del burattino (Totò imita Pinocchio) sulle note della Marcia dei Soldatini di Piombo di Tierné. Caotico, urlato e per lo più improvvisato, non è certo il miglior film di Totò. [FB]

 

DI STENO, CON Totò, F. VALERI, I. BARZIZZA E L. PAVESE, COMMEDIA, ITALIA, 1952, 96', 1.33:1