F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA BANDA DEGLI ONESTI
TOTò E LA MALAFEMMINA
POVERI MA BELLI
L'INVASIONE DI ULTRACORPI
RAPINA A MANO ARMATA
L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO
IL SETTIMO SIGILLO
IL GIGANTE
IL LADRO

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"epocale film sullo 'sporco' mondo della boxe, nonché l'ultimo di Humphrey Bogart"

 

 

Un organizzatore di incontri presenta ad un giornalista sportivo il suo presunto scoop: un gigantesco pugilatore messicano dilettante, che è in realtà un "sacco di patate" inesperto e assai poco talentuoso. Ciò che contano sono le apparenze e il mondo della boxe moderno richiede "fenomeni da baraccone" e non campioni. Difficile far convivere morale e dignità in un mondo dove la corruzione è la parola d'ordine... Grandioso film sin dal titolo, epocale, "Il Colosso d'Argilla" ci mostra quanto sia marcio il mondo della boxe, fatto di incontri truccati e di campioni inconsistenti montati ad oc. Humphrey Bogart, all'ultimo film, firma forse la sua migliore interpretazione: sicuramente quella più sfaccettata, avendo a che fare con un personaggio che non è il solito "duro" tutto d'un pezzo. Il "colosso" è anche lui. apparentemente inscalfibile una volta ottenuto ciò che vuole (i soldi!) ma pure d'argilla, iniziando a vacillare (nelle certezze) quando viene mollato dalla compagna nella trasferta newyorkeese. "Toro Moreno", il campione inventato dal personaggio interpretato da Rod Steinger (altro volto e altro lato della stessa medaglia di cui Bogart è una parte). "Era inevitabile che prima o poi, Toro, avrebbe fatto un incontro sul serio", dice "Nick" (Steiger) procurando sane preoccupazioni da parte di "Eddie" (Bogart) che teme che così si mandi il bietolone al macello. E le crisi di coscienza sono anche del "colosso" ("sei solo un brocco, il tuo pugno non spaccherebbe nemmeno un uovo!" dirà il suo mentore Eddie/Bogart durante la strigliata inscenata per invogliarlo all'incontro della verità, e il "campione" andrà a tappeto dopo un modesto gancio dello sparring partner) specialmente dopo che un incontro, anch'esso truccato, si era rivelato fatale per l'avversario. Dovrà affrontare così "un vero campione, un pugilavore maligno che ci gode a fare marmellata dell'avversario". Finale molto avvincente. [FB]

 

[HARDER THEY FALL] DI M. ROBSON, CON H. BOGART, R. STEIGER, J. STERLING, DRAM, USA, 1956, 104', 1.33:1