F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL SORPASSO
DIVORZIO ALL'ITALIANA
BOCCACCIO 70
LA VOGLIA MATTA
CHE FINE HA FATTO BABY JANE
L'ANGELO STERMINATORE
MAFIOSO
LICENZA DI UCCIDERE
LAWRENCE D'ARABIA
LOLITA
JULES E JIM
MAMMA ROMA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il primo Bertolucci perde d'occhio il nucleo al centro della storia per narrarci delle storie"

 

 

Si indaga sulla morte di una prostituta rinvenuta ai bordi del Tevere, nell'ambiente dei borgatari delle periferie romane, interrogando in commissariato coloro che si trovavano la sera prima, nel luogo del delitto... L'esordio di Bernardo Bertolucci giunge con la complicità di Pier Paolo Pasolini (che sceneggia, con l'immancabile Citti) ne "La Commare Secca" addirittura alla Mostra Veneziana, dividendo la platea: peculiarità che diventerà costante dell'autore "scandaloso". Non ho mai fatto mistero di quanto consideri il suo  ULTIMO TANGO A PARIGI  un capolavoro assoluto, un film che ha i miei anni e non li dimostra. Lo stile del maggiore cineasta italiano vivente (ad oggi) è ancora acerbo, ma innovativo nel mettere in scena un'indagine attraverso le voce degli interrogatori e la messiscena dei relativi resoconti, e già in grado di spiazzare con trovate registiche ardite (quell'incredibile carrello all'indietro, a metà del metraggio). Confezionato nella forma documentarista cara al poeta al quale si deve la storia, trova il peggior difetto nella mancanza di attori di spicco, sostituiti da volti ignoti che tolgono parecchio appeal per lo spettatore abituato ai mattatori della commedia (e non solo) italica. Qua e la, nella rappresentazione delle figure gravitanti intorno al luogo del ritrovamento del corpo, sembra quasi di trovarsi dalle parte di un certo cinema sperimentale. Quando si dice del soldato che avrebbe riconosciuto un "uomo con gli zoccoli, con un fagotto sotto al braccio", e parrebbe di stringersi il cerchio attorno al colpevole, tutto nuovamente si chiarisce, chiarendo come tutto pare più un pretesto per raccontare storie, perdendo di vista il nucleo al centro del film, diventato poco più che un mero pretesto. Il curioso titolo della pellicola, annoverata comunque nei titoli "da cineteca", non si riferisce alla vittima, come erroneamente si potrebbe pensare, ma alla figura medioevale della "Morte". [FB]

 

DI B. BERTOLUCCI, CON F. RUIU, G. DE ROSA, V. CICCORA , DRAMMATICO/GIALLO, ITA, 1962, 93', 1.85:1