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COMIC THRILLER DRAMA |
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Il motto di Adriana, venuta a Roma in cerca di fortuna, pare essere "vivere al minuto", manco "alla giornata" perché -come direbbe chi la conosce bene- le darebbe modo di doversi preoccupare di più per il futuro... Antonio Pietrangeli è stato un maestro della commedia all'italiana. Ma catalogare come "commedie" i suoi lavori sarebbe riduttivo, tanto che nelle storie sceneggiate con tanta cura (se ne occupava pure un certo Ettore Scola) si andavano spesso a consumare delusioni e frustrazioni di esistenze disperate. "Io la conoscevo bene" è infatti un dramma travestito da commedia, molto più profondo di quanto possa sembrare. La protagonista assoluta è una fulgida Stefania Sandrelli diciannovenne, d'una bellezza abbacinante, che saggiamente si consegna totalmente nelle mani del regista-demiurgo, che dal canto suo ne fa la stella attorno alla quale gravitano uomini-satelliti. Quasi ridotti a camei, i personaggi di Manfredi, Tognazzi, Adorf, Enrico Maria Salerno: sono figure ipocrite, ciniche, arriviste, sempre con secondi fini, impietosamente meschine. Pietrangeli capiva di donne e in quest'opera, imprescindibile per chiunque voglia appurare quanto grande fosse il nostro cinema d'un tempo, ha saputo tratteggiare con la dovuta sapienza un ritratto femminile sinceramente memorabile: la sua "Adriana" è qualcosa di ben più sfaccettato di una ragazza "leggera"; certamente non ha molte doti oltre all'avvenenza ma ciò nonostante vorrebbe fare il grande salto, e così resiste al richiamo del paese natale e alla disavventura di una gravidanza indesiderata e insiste -a suo modo- sino a quando le sue illusioni le si scioglieranno col rimmel in viso. Gioco di specchi e sorta di rapsodia su celluloide, deframmentata, stilizzatissima. Cinema di sottintesi che ti lascia in circolo sensazioni che vivi sottopelle. Migliore interpretazione di sempre per la Sandrelli. [FB] |
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DI A. PIETRANGELI, CON S. SANDRELLI E U. TOGNAZZI, DRAMMATICO, ITA, 1965, 122', 1.85:1, VOTO: 10 |