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●● CULT
IN NOME DEL POPOLO... COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"horror-exploitation" |
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All'obitorio in due hanno la pessima idea di estrarre pallottole d'argento dal corpo esanime di un uomo ritenuto un licantropo. Tempo dopo, una studentessa che sta preparando una tesi su di una contessa-strega-vampira, cercando i resti del suo castello con un'amica riceve l'ospitalità... indovinate un po' da chi..! Il loro anfitrione conosce bene la leggenda che vorrebbe liberarlo dalla maledizione la notte di Valpurga... "Le Messe Nere della Contessa Dracula" fa parte di una serie di pellicole (la quinta, considerata da molti la migliore) con Paul Naschy nel ruolo de "L'Hombre Lobo" aka l'Uomo Lupo. Più precisamente il "Lycantropus" al quale la Marvel dedicherà addirittura una serie a fumetti. E Paul Naschy (qui, molto somigliante al mio babbo buonanima) è stato il mattatore di tutta la serie impersonando il "maledetto" Waldemar. Siamo nell'ambito della horror-exploitation; la ricetta già bene affinata prevede: 1) graziose fanciulle in abitini e acconciature yé-yée protagoniste di frequenti cat-fight, 2) suggestive location che vedono gli immancabili ruderi nella sperduta campagna spagnola 3) quel fascino clamorosamente camp che ti fa perdonare i difetti di cui sopra. Anche se alcune situazioni fanno sganasciare dal ridere: prendiamo Naschy che lancia un gatto forse sepolto assieme alla "contessa" dalla fossa appena disseppellita. E' una scena che non c'entra assolutamente nulla, è messa lì così senza motivo: vedi d'un tratto Naschy far roteare un gatto marcito. Se tutto sembra evocare l'esordio baviano, la trama pare improvvisata (con la storia d'amore più improbabile) i dialoghi sono risibili, la recitazione lascia a desiderare. Tutto da buttare, quindi? Affatto: il look delle vampire è una ficata e ha fatto scuola (specie in casa Bonelli) taluni ralenti (di cui Klimovsky è esperto) sono efficaci, la fotografia non è male, e il finale col temuto scontro non scade incredibilmente nel trashone. [FB] |
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[LA NOCHE DE WALPURGIS] di L. KLIMOVSKY, CON P. NASCHY E G. FUCHS, HORROR, SPA, 1971, 79', 1.85:1 |