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T R A I L E R

   
 

"..."

 

 

Woody e amici giocattoli stanno per essere separati, per il loro padrone cresciuto è ormai tempo di college... Il capitolo terzo e conclusivo della storia digitale gioca pesante, tanto che ad un certo punto del metraggio riesce a farmi dubitare che il giocattolo si sia ormai rotto. La carta del film d'avventura tout-court chiaramente ispirato (sin dal titolo) a "La Grande Fuga", unita ad una serie infinita di citazioni e rimandi ma soprattutto al moltiplicarsi a dismisura dei personaggi, ha rischiato davvero di rendere il film tronfio, in uno sfinimento prodotto dall'accumulo eccessivo paragonabile a quello nel quale era incappato il terzo capitolo dell'arrampicamuri in calzamaglia (toh, guarda caso anche un "numero 3"!) dove la scena troppo affollata provocava per contrasto assuefazione. L'inizio è scoppiettante come sempre e dopo l'ormai tradizionale "ouverture a sorpresa" si era entrati subito nel vivo finendo per appassionarci come bambini per la sorte di questi giocattoli dotati di anima. La parentesi centrale con l'asilo-lager comandato con pugno di ferro dall'insospettabile "Orsetto Grandi Abbracci" (ahah) si incartava però di frequente nel puro slapstick tralasciando il lato che aveva prodotto dei primi due film (in particolare) un meraviglioso solletico alle corde del cuore, anche quello più ossidato. Ma è nella terza parte (anche in questo caso, la sceneggiatura è tripartita) che "Toy Story 3" piazza con la solita rara classe due scene che elevano questo ennesimo grandissimo lavoro ad un passo dal capolavoro. Il primo di questi è nel momento in cui [EVIDENZIA LO SPOILER] i nostri, vedendo ormai la sorte segnata, si stringono assieme. Il secondo è quello ricamato attorno ad una chiusa ancora una volta e forse ancor più di tutte davvero magica, nella quale è quasi impossibile sottrarsi da una commozione che può sfociare anche in copiose lacrime. Chapeau. [FB]

 

[ID] di J. FAVREAU, con D. CRAIG, H. FORD, S. ROCKWELL, O. WILDE, AZIONE, USA, 2011, 2.35:1