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IL PICCOLO DIAVOLO COMIC THRILLER DRAMA |
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"ripercorre le tre stazioni dell'horror paninaro" |
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Anticamente qualcuno si era servito di un libro di incantesimi per intrappolare un essere innominabile all'interno di un'abitazione grazie al legno dei boschi sacri, dalla quale non sarebbe mai più uscito. Centinaia di anni dopo degli universitari della Miskatonic hanno la mala idea di penetrarvi. Sarà molto dura uscirne... Alla base della trama, ricavata dal racconto "L'Innominabile" di Howard Phillip Lovecraft, c'è il più classico dei passatempi giovanili: scoprire una vecchia casa abbandonata favoleggiando di passarci la notte in cerca di brividi, possibilmente da condividere con alcune amichette dallo spavento facile in modo da renderle, diciamo, più malleabili. Tipico prodotto degli anni '80 e lo si deduce dal look dei personaggi (golfini rosa di peluche sulle camicette per le fanciulle, felpe sulle spalle o allupate alla vita per i ragazzi) dalla colonna sonora elettronica, dal plot esile che ripercorre le tre stazioni dell'horror paninaro: 1) la sfida goliardica 2) la nascondarella 3) la vendemmia dei cadaveri. Qui, in più, c'è Lovecraft evocato dal nome dell'Università e della città di Arkham, il "Nekronomicon" di Abdul Alzared e chiaramente "il Mostro". Mi domando a questo punto quale demenziale scelta deve aver condotto la produzione a collocare sulla locandina "La Creatura" quando il regista fa di tutto pur di non rivelarne l'aspetto sino alla fine, aggiungendo di volta in volta pochi particolari (zoccoli, manto, artigli). Se il tutto si riduce ad un filmetto innocuo (nonostante le scivolate nel ridicolo involontario durante i numerosi fuggi-fuggi) lo spettacolino lascia intravedere nel personaggio di "Carter" la verve trasmessa da Tiziano Sclavi al suo eroe dei fumetti Dylan Dog. Peccato per i dialoghi allucinanti. Un esempio? La scialbetta: "ma perché tutte le ragazze tettone (sic) ricevono sempre tutte le attenzioni?". E ancora: "il vetro può trattenere il riflesso di qualcuno che ci si è specchiato per molto tempo" (!) [FB] |
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[THE UNNAMABLE] di J-P. OUELLETTE, CON C. KING, A. DURRELL, HORROR, USA, 1988, 85', 1.85:1 |