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IL BUONO BRUTTO E IL CATTIVO
L'ARMATA BRANCALEONE
FAHRENHEIT 451
UCCELLACCI E UCCELLINI
OPERAZIONE PAURA
BLOW-UP

IL SIPARIO STRAPPATO
VIAGGIO ALLUCINANTE
PERSONA

LA BATTAGLIA DI ALGERI
CUL DE SAC
LA CACCIA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"dal look surrealista, e dal taglio quasi sperimentale, il primo Polanski internazionale"

 

 

Dopo una rapina andata a male, un criminale braccio al collo abbandona temporaneamente il complice ferito più grave nell'auto in panne e finisce in un castello sperduto dove vive una coppia. Da questi pretende soccorso e dopo i primi attriti instaura con questi una sorta di complicità, bloccati dalla marea e impossibilitati ad andarsene. Le cose si complicano ulteriormente quando capiteranno lì alcuni vecchi amici... Roman Polanski, firma con "Cul-de-Sac" il primo film inglese ma dal respiro decisamente americano. In un b/n livido e uno stuolo di attori di prim'ordine che annovera la sorella minore della Deneuve (Francoise Dorleach) e un Donald Pleasance per copione completamente calvo, ma anche una vecchia lenza come Lionel Stander (volto noto per il pubblico televisivo anni '80 cresciuto a "Cuore e Batticuore") il regista polacco gira con una certa libertà creativa. Belle immagini evocative (l'auto a mollo) che strizzano evidentemente l'occhio ad un certo surrealismo (Bunuel e Dalì) con concessioni allo slapstick (il dito di un Pleasance che intendeva ammonire il monello viene morsicato in tutta risposta) e nell'ironia dell'inversione di ruoli quando il sequestratore verrà redarguito in pubblico perché spacciato dai padroni di casa per "un giardiniere prestato in cucina". Ma quel che più colpisce in un film del '66 è il gergo già decisamente "avanti", con quelle piccole crudeltà nei dialoghi e negli atteggiamenti (lo scherzo a Stander) che in un certo modo anticipano le nevrosi che saranno poi evidenziate in uno degli ultimi lavori del regista ovvero quel  CARNAGE  tratto da una piece teatrale di grande successo. "Cul de Sac" contiene comunque al tempo stesso rimandi al kammerspiel de  LA MORTE E LA FANCIULLA  nel gioco al massacro a tre. Già Kristian Komeda alle musiche, di chiara estrazione jazzistica e perfettamente in tema con il genere noir qui trattato. [FB]

 

[ID] DI R. POLANSKI, CON J. BISSET, D. PLEASANCE, L. STANDER, NOIR/DRAMMATICO, UK, 1966, 110', 1.33:1