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MIAMI VICE T R A I L E R |
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La leggenda parla di un Gesso del Fato in grado di riscrivere la storia modificando il proprio destino: scontato che se ne interessi il Nightwatch Anton, dalla cui controversa paternità dipende il destino del mondo intero... Giunge a distanza di due anni il seguito de "I Guardiani della Notte", il primo vero blockbuster russo; dove il primo era dark e virava l'universo dei supereroi in chiave horror, questo sequel punta invece su registri spionistici, a tratti brillanti. Tornano tutti i personaggi del primo capitolo ad iniziare dai carismatici capi fazione: Boris Ivanovich e Zavulon, a capitanare -ciascuno- un variegato bestiario (dopo la donna-civetta, tocca all'uomo-pappagallo). Limati i difetti (dovuti anche al budget irrisorio a disposizione nel 2004) e alleggerita decisamente la mano (evitando i troppi barocchismi visivi) Timur Bekmambetov riesce a tenere tutto più sotto controllo, imbastendo uno spettacolo estremamente godibile. Non mancano le bizzarrie che avevamo già mostrato di apprezzare, favorite e spinte al limite anche grazie al gran dispendio di effetti speciali (davvero di ottima caratura: l'automobile sportiva guidata dalla conturbante diavolessa e lanciata nella sede delle Forze dell'Oscurità... e non da ultimo: l'Armageddon erede in qualche modo di "Matrix Revolutions" ma non per questo inferiore in quanto spettacolarità) e il lavoro nella sceneggiatura (più complessa di quanto appaia di prim'acchito) favorita dalla partecipazione dello stesso Lukyanenko, autore della saga letteraria dalla quale la pellicola è tratta: questa volta c'è una doppia storia d'amore (filiale e non solo) che si svolge su due binari paralleli che incrociandosi entreranno ovviamente in violenta collisione. Anche se questa volta il finale pare chiudere il cerchio, per il 2009 è atteso il terzo capitolo. Disarmante che molta sedicente critica internauta recepisca positivamente oggi solo più merce sfornata dallo zio Sam. [FB] |
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[DNEVNOY DOZOR] di T. BEKMAMBETOV, con K. KHABENSKY, FANTASY, RUSSIA, 2006, 132', 2.35:1, VOTO: 8 |