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IL PICCOLO DIAVOLO
TRAPPOLA DI CRISTALLO
CHI HA INCASTRATO ROGER...
DONNE SULL'ORLO DI UNA...
BEETLEJUICE
ESSI VIVONO

INSEPARABILI
MONKEY SHINES
IL SERPENTE E L'ARCOBALENO
FRANTIC
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NUOVO CINEMA PARADISO
DANKO
BIRD

ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"rappresenta per Deodato quel che rappresentava 'Sotto il Vestito Niente' per Vanzina"

 

 

Un pianista acclamato è amante dell'arte della katana. Durante un suo concerto viene uccisa con una stilettata una donna. Ed è solo l'inizio. Il maniaco intanto contatta il commissario incaricato nell'indagine... "Un Delitto poco Comune" rappresenta per Ruggero Deodato quel che rappresentava  SOTTO IL VESTITO NIENTE  per Vanzina: una ricorsa al giallo-thriller a tinte forti di Brian De Palma. Si tratta comunque di cinema ultra-decadente, e a poco serve la firma di Pino Donaggio, firma musicale costante per i due italiani e dello stesso cineasta americano. Dell'Argento recente si recupera, di rimando, Donald Pleasance al quale si da il ruolo dell'ispettore che indaga sugli omicidi, mentre la figura femminile di spicco è affidata ad una Edwige Fenech, qui all'ultimo ruolo cinematografico (cameo per Eli Roth, escluso) in qualità di attrice. La regia di Deodato è pulita, ma anche piuttosto anonima, oltre che fastidiosamente emulativa: il secondo omicidio pare copiato (male) dall'equivalente di  PHENOMENA  dimostrando come i due fossero (almeno all'epoca) su tutt'altro piano. Gli attori poi rivelano quel che si sapeva: quelli bravi si rifugiano nel mestiere, salvando la faccia, gli altri rivelano una cagneria senza eguali. La prima scossa a un terzo del metraggio, quando ti accorgi di quanto faccia schifo il cinema dell'autore di  CANNIBAL HOLOCAUST  per quel gusto violento dell'eccesso (perdonabile ad Argento, proprio per la sua fantastica estetica). Si ride quando il maniaco sfonda la faccia allo sconosciuto nel bagno dell'autogrill. Ci si inventa l'invechiamento precoce e si vuole stupire con i bambini-vecchi (un nano truccato) e il vecchio canovaccio di Jekyll & Hide. L'idea, in sè, nemmeno sarebbe malaccio, non fosse per una mancanza di nerbo complessiva. Il finale poi, che vorrebbe essere patetico (in senso buono) è noia allo stato puro. [FB]

 

di R. DEODATO, CON M. YORK, D. PLEASANCE, E. FENECH, THRILLER/HORROR, ITALIA, 1988, 88', 1.85:1