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A HISTORY OF VIOLENCE |
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Sei ragazze, accomunate dalla passione per gli sport estremi e convinte nell'indipendenza dal maschio, si cimentano nella discesa di un anfratto celato nelle umide boscaglie dei monti Appalachi. Una discesa che si rivelerà fatale per tutte loro... Quel che il regista Neil Marshall ha in mano è materiale letteralmente esplosivo: almeno un paio di attrici eccellenti (fra loro la più carina e sveglia delle ragazze perdute nelle "Magdalene" di Mullan), un'ambientazione lovecraftiana con suggestive grotte di sinistra bellezza (che paiono autentiche sino all'ultima stalattite), musiche che si rifanno al Corigliano di "Stati di Allucinazione", un eccellente direttore della fotografia che riesce ad illuminare con fari e luci di segnalazione buona parte del film, una discesa agli inferi che può essere paragonabile a quella del protagonista dell'Apocalisse di Coppola (citata sfacciatamente). Non ci si trova dinanzi ad un capolavoro, ma questo "The Descent" resta un horror davvero spaventevole, come non se ne vedevano da anni: per chi mi conosce o mi crede, immaginarmi ad urlare di terrore e saltare sul divano, dovrebbe rappresentare una garanzia per rabbrividire al cinema o nel proprio focolare domestico. Tutta la prima parte è costruita splendidamente e fino a che il filmaker inglese non cede alla tentazione di imitare i modelli hollywoodiani tutto è magistrale: attesa, tensione e crescendo di terrore sono costruiti con accuratezza e dedizione (da pelle d'oca la ragazza incastrata tra le rocce). Ma una maggior attenzione alle psicologie dei personaggi (comunque tratteggiate discretamente) e una maggior pazienza nel capitolare avrebbe sicuramente giovato. Le scene splatter abbondano ma non sempre vanno pari passo sul filo della tensione. Comunque: un'opera crudele, dall'ottima confezione, con un finale spiazzante e soggettivamente interpretabile (disperato o simbolico?). [FB] |
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[ID] di N. MARSHALL, con M. BURING, HORROR, GRAN BRETAGNA, 2005, 99', 1.85:1, VOTO: 9 |