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A HISTORY OF VIOLENCE |
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Per acclamazione, tornano Otis, Baby e Captain Spaulding. Ovvero: i più letali assassini seriali degli ultimi anni! Dall'assedio della loro fattoria ad un road movie di sangue... Rob Zombie ci riprova, si da una ripulita e soprattutto filtra il materiale derivato dalla sua confusionaria (ma proprio per questo irresistibile) opera prima, trasfigurando il grottesco in "qualcosa di diverso". Ci troviamo dalle parti di "Kill Bill Vol.2" e quello con cui si ha a che fare questa volta è più un western che un horror. Diciamo che è un agghiacciante di spaghetti western: con la trinità demoniaca da una parte (Otis è smaccatamente l'antitesi di Cristo) e lo sceriffo in cerca di vendetta dall'altro. Non ci sono "buoni" e anche per questo, l'opera seconda di Rob Zombie è chiaramente eversiva: si comprende il potenziale malvagio del terzetto solo per il mero fatto che questi facciano del male a persone indifese. Basta infatti che dall'altra parte si torni a fronteggiarli brandendo armi da fuoco che il rovesciamento nuovamente si compie. Se lo stile è più sobrio, non mancano scene disturbanti e dall'altissima forza destabilizzante: la mattanza di una sventurata al ralenti su di un pezzo country dona alla sequenza un connotato straniante e a livello inconscio, perfino scomodo e la sublimazione della violenza è recepita dall'animale latente in ciascuno di noi. Abbandonando i sofismi, vorrei soffermarmi su stupendi movimenti di macchina, geniali trovate visive, ma non ve n'è più lo spazio. Se nel precedente baraccone, tutto era tenuto talmente sopra le righe che o si amava o si odiava, questo sequel gioca più sulla contaminazione. Uno spettacolo (non per tutti i palati) politicamente scorrettissimo, che non cede a compromessi, regalando momenti di GRANDE CINEMA. Godetevi l'impennata finale da cardiopalma e la magnifica sospensione dei titoli di coda. [FB] |
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[THE DEVIL'S REJECTS] di R. ZOMBIE, con B. MOSELEY E S. MOON, HORROR, USA, 2005, 101', 1.85:1, VOTO: 8 |