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●● ½
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"l'esordio dell'autore di 'The Descent' si divide tra pregi e difetti" |
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In marcia per un'apparente esercitazione in mezzo a fitti boschi, un manipolo di soldati troverà ad attenderli una brutta sorpresa. Inizierà così una disperata lotta per la sopravvivenza dopo aver riparato in una casetta dov'è una ragazza che pare già conoscere bene la natura delle scure sagome che muovono tra le fronde... La divisione che addestra animali a scopi bellici: questa, l'intuizione che sta alla base della pellicola in oggetto. L'inglese Neil Marshall che abbiamo avuto modo di apprezzare per quello che è a mio avviso uno dei più begli horror degli ultimi vent'anni, ovvero lo straordinario THE DESCENT che si rivede con piacere sempre e comunque. Alla sua opera prima, l'autore più visceralmente "carpenteriano" della sua generazione, shakera un po' tutto, a iniziare proprio da LA COSA Le citazioni cinematografiche si sprecano (si nominano anche titoli parecchio distanti dal genere, quali "Zulu" e "Zabriskie Point") le invenzioni che vedono i proiettili dare fastidio alla "creature" (le rallentano o poco più) ma i colpi di scena sono francamente debolucci e ampiamente prevedibili per l'appassionato "scafato". Se è interessante il parallelo tra l'organizzazione militare (i feriti non gravi recuperano le forze molto presto, anzi, pare diventino più combattivi) e il branco di lupi (le cui ferite che cicatrizzano da sole in poche ore deriva in tutta evidenza dallo splendido e insuperato UN LUPO MANNARO AMERICANO di Landis) e a ben vedere anche qualcos'altro non funziona, dato che l'azione risulta spesso ripetitiva, facendo passare l'horror in secondo piano (come sempre avviene nei film cosiddetti "contaminati", quando c'è troppa azione di mezzo). "Dog Soldiers" si risolleva nel bel finale dove [EVIDENZIA LO SPOILER] anche un cane avrà modo di giocare il suo ruolo, rimandando al titolo originale che allude a "Cani Soldati". "Clair de Lune" di Debussy: ottima citazione colta. [FB] |
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[ID] di N. MARSHALL, CON S. PERTWEE, L. CUNNINGHAM, HORROR, UK, 2002, 100', 1.85:1 |