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PUBLIC ENEMIES T R A I L E R |
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"alienante opera che estremizzando l'istituzione-famiglia produce una deriva autodistruttiva" |
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Allevati completamente in cattività, tre fratelli sono dalla nascita confinati nel microcosmo racchiuso nell'alta palizzata in legno che cinge la proprietà del capofamiglia/branco. Già adolescenti ma dai comportamenti infantili, seguendo il rigido protocollo a loro trasmesso e simile ad un addestramento animale non hanno mai oltrepassato il cancello ritenendosi sicuri solo all'interno. Solo il padre si sposta con l'auto per recarsi al lavoro e assicurarsi i mezzi necessari al sostentamento, tant'è che un imprevisto farà implodere il sistema... "Dogtooth", l'invisibile film greco che aveva generato sorpresa e turbamento alla Croisette, contiene una raccolta di dadaismi difficilmente eguagliabili. Nell'incipit, come un corso di lingue, una voce di donna incisa su cassetta spiega con voce ferma che "mare, è una sedia in pelle con i braccioli in legno, come quella del salone" e quando il capofamiglia comunicherà alla prole "presto vostra madre darà alla luce due gemelli e un cane!" l'operazione-spaesamento sarà completata. Se gli aerei di tanto in tanto invadono lo spazio sovrastante, i ragazzi -relegati al loro piccolo spazio in una serie di passatempi- sono convinti che non siano grandi più di un modellino, e che possano anche cadere nel giardino offrendo loro l'opportunità di essere raccolti come giocattoli. Il nucleo fondante, messo come una preghiera: "Un bambino è pronto a lasciare la casa solo quando gli cade il canino destro".. "per lasciare la casa in tutta sicurezza occorre utilizzare l'auto, ma per imparare a guidarla occorre aspettare che il canino destro ricresca" si completa nel monito che sancisce che "l'animale più pericoloso che esista è il gatto". Nell'alienante opera simil-hanekiana che estremizza l'istituzione-famiglia producendo -all'opposto- una deriva autodistruttiva paragonabile a un processo canceroso irreversibile, la partenza fulminante non regge per tutta la durata. Ma radicalità e originalità dell'opera ne giustificano la visione. [FB] |
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[KYNODONTAS] di Y. LANTHIMOS, CON A. KALAITZIDOU E A. PAPOULIA, DRAM, GRECIA, 2009, 90', 2.35:1 |