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●●● ½
V PER VENDETTA |
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"l'ultimo Almodovar è un film autobiografico che trova un Banderas straordinario" |
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Regista di successo che non lavora da un pezzo più per una crisi sua che per influenze esterne, complici una serie di incontri imprevisti, fa i conti con sé stesso e il suo passato. Piccoli grandi rimorsi mai metabolizzati... "Onor Y Gloria" vede un Almodovar parecchio elegiaco e riflessivo. Il film è sicuro frutto di un periodo difficile del regista madrileno e offre l'occasione per un outing già ampiamente noto e la messa in scena di episodi infantili autobiografici. Come fu per Federico Fellini, l'autore trova qui il suo alter ego nel suo attore-feticcio: un Antonio Banderas davvero bravissimo che si è aggiudicato giustamente il Premio a Cannes. La sua è una interpretazione dolente, e riflete ogni singolo tic di Almodovar: segno che l'attore lo conosce bene (aveva lavorato proprio nel primo periodo del cineasta) e ci si dedica a fondo. La vicenda è fondalmente drammatica, più che nostalgica (nessun piacevole amarcord) e ripercorre il rapporto con la madre, cui presta il volto (da giovane) una Penelope Cruz che pare essersi abbeverata alla fonte della giovinezza, i ricordi inerenti al trasferimento nella "grotta", gli interventi richiesti al giovane imbianchino analfabeta in cambio dei rudimenti alla base del leggere e scrivere, il seminario, e il total recall finale che, a quanto si capisce, sta alla base delle future inclinazioni sessuali. Qui gioca anche il suo ruolo futuro l'incontro con il "vecchio amico" trasferitosi in Argentina e spinto a riallacciare i rapporti (poi, educatamente respinto) a seguito del dramma autobiografico messo in scena dall'attore pure frutto di un "riallaccio" al fine di superare antichi dissapori con l'attore prediletto di un tempo. Pochi svolazzi (non mi viene in mente nulla al di la delle lastre mediche a proposito dei dolori, più o meno autentici, che avrebbero funestato l'esistenza del protagonista). La chiusa in perfetto meta-cinema è perfetta nella sua dichiarazione d'intenti. Un po' troppo lento, ma emozionante. [FB] |
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[ID] DI P. ALMODOVAR, Con A. BANDERAS, P. CRUZ, L. SBARAGLIA, DRAMM, SPAGNA, 2019, 108', 1.85:1 |