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Un ragazzo, dopo una notte di bagordi e alcool, ha un
terribile incidente in auto e resta paralizzato dalla vita in giù. Non era
nemmeno solo, come si vedrà poi, dopo essersi confrontato nuovamente. Lungo
sarà il cammino, non tanto per il recupero fisico quanto il superamento
di un rancore covato già nel suo passato... E' la storia di
un noto vignettista americano, John Callahan, noto per le sue strip
urticanti e scomparso nel 2010. Alla regia c'è Gus van Sant, ma quel che più
conta è che nel ruolo del protagonista troviamo il grandissimo Joquin
Phoenix, che come sempre ci mette anima e... corpo… nel calarsi nel ruolo
dell'artista tetraplegico. Inutile dire che da un'accoppiata così scampiamo
il biopic agiografico che va a ripararsi nella comoda culla del pietismo che
produce facili lacrimazioni. Si tratta invece per certi versi di un
documento anche crudo (la prima parte) sulle difficoltà legate al trovarsi
come ingabbiato (il topolino che Callahan/Phoenix nella gabbietta è
esattamente co-inquilino come lui, lì per via di un assegno che
l'assicurazione gli riconosce, non essendo stato lui alla guida del mezzo
che gli ha causato la paralisi) in un viaggio verso la "redenzione"
attraverso "il perdono". In questo senso assume un ruolo fondamentale in
questo l'amico-santone-protettore cui presta il volto Jonah Hill. Riguardo
il restante cast spicca Rooney Mara, e un ruolo lo ha anche un Jack Black
meno gigione del solito, in particolare nel doloroso confronto del
pre-finale. Qualche concessione al new age (pure un'apparizione
taumaturga) ma parlando di santoni post seventies è il minimo. In ogni
caso il film è sulle spalle di Phoenix, che regge il peso molto bene. [FB] |
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[DON'T WORRY HE WON'T GET FAR
ON FOOT] di G. VAN SANT, CON J. PHOENIX, DRAM, UK, 1999, 112', 1.85:1 |