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IL PETROLIERE
L'ASSASSINIO DI JESSE JAMES
4 MESI 3 SETTIMANE 2 GIORNI

PROMESSA DELL'ASSASSINO
INTO THE WILD
NON é UN PAESE PER VECCHI

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LA VIE EN ROSE
LUSSURIA SEDUZIONE E...

JOSHUA
THE GIRL NEXT DOOR
NELLA VALLE DI ELAHE
ONORA IL PADRE E LA MADRE

ESPIAZIONE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

A metà degli anni '50: soggiogati da un'anziana matriarca alcuni minorenni sottomettono una sedicenne affidatale dopo la morte dei genitori  con la sorella disabile, in un'escalation violenta che non lascia scampo. Jack Ketchum aveva tratto il suo romanzo "The Girl Next Door" da un fatto reale di cronaca (spostandolo cronologicamente indietro di una decina d'anni) che Vincenzo Cerami non avrebbe esitato ad inserire nel suo "Fattacci" senza farlo sfigurare accanto al "Canaro". Evidentemente i corsi e ricorsi storici coinvolgono anche la cronaca più nera della pece. Nella vicenda di "Meg" (Sylvia, nella realtà) il tutto è reso ancor più insopportabile dal fatto che il crimine sia stato commesso con la complicità di minorenni. Segregata in uno scantinato, appesa ad una corda con i muscoli stirati al limite, "la ragazza della porta accanto" non oppone resistenze e l'impotenza si trasmette allo spettatore alla stregua della "piccola folla" presente alle sevizie. Si potrebbe pensare al personaggio della matriarca come ad una "voce di dentro" del solito suggeritore o come ad una trovata di comodo della baby gang di scaricare le proprie responsabilità, non fosse altro che si sia accertata la realtà dei fatti (pur in assenza di qualsivoglia movente). Si resta a disagio nella vergatura a fuoco (storicamente accertata) davanti ai piccoli spettatori della scritta "sono una puttana e sono felice di esserlo" sul ventre e all'ancor più allucinante abominio che seguirà, lasciato (fortunatamente) fuori campo. Se nulla si vede, tutto s'immagina. La caratterizzazione dei cattivi soggetti e così gli adulti (Bacher a parte) lascia un po' perplessi, ma potrebbe essere una precisa scelta registica ridurli a burattini senza emozioni. Quel che è certo è che si poteva chiedere di più al giovane protagonista, un po' immaturo nel suo ruolo. Inutili prologo ed epilogo per un'opera (inedita in Italia) che non lascerà certo indifferenti. [FB]

 

[ID] di G. WILSON, con B. AUFFARTH, D. MANCHE E B. BACHER, DRAMMA, USA, 2007, 95', 1.85:1, VOTO: 7