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●● ½
NON CI RESTA CHE PIANGERE COMIC THRILLER DRAMA |
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"rappresenta per Lynch quello che ha rappresentato Spartacus per Kubrick" |
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Nell'anno 10000, le losche manovre dalla gilda commerciale incaricata dell'estrazione della preziosa "Spezia" da un pianeta sabbioso solcato da leviatani vermiformi convince il "predestinato" a guidare la rivolta... "Dune" rappresenta per Lynch quello che ha rappresentato "Spartacus" per Kubrick: l'errore di aver affidato il proprio talento ad una super-produzione, in questo caso da terzo mondo. Il diavolo tentatore è infatti italiano e risponde al nome di Dino de Laurentis ("Dinus" secondo Lino Banfi, che continuava: "famiglia di uccelli viaggiatori, emigrati in America") che affida al già autore di due opere straordinarie la traduzione in immagini dell'opera letteraria fiume di Frank Herbert. Si avverte sin dalle prime battute quella sensazione involontariamente "camp" che avrà fatto sentire l'autore impacciato al pari di ritrovarsi all'interno di uno degli ingombranti (e grotteschi) abbigliamenti in gommapiuma che indossano protagonisti e comparse. Kyle MacLachlan (che ritroveremo nel film successivo, quello sì personale e per il quale il regista chiese e ottenne dalla stessa produzione il controllo totale) non ha il fisic-du-role per reggere sulle spalle l'intero film senza una spalla che ne controbilanci l'aliena freddezza (i comprimari hanno la consistenza di sagome di cartone). La pellicola annovera poi in sé tutti i difetti dei film di fantascienza del periodo: ridondanza nelle musiche (Toto e Brian Eno, ma poteva anche andar peggio) prolissità nella sceneggiatura che risente quasi per intero di una pesantezza pachidermica tanto da richiedere un'accelerata immotivata a pochi istanti dalla fine, come a simboleggiare che il produttore furioso aveva stretto le file della truppa perché il budget era stato sforato (a causa del rancio abbondantemente profuso, possiamo immaginare). Dimenticavo: i camei delle rockstar. Tocca a Sting, pettinato alla Rod Stewart! Tornerà anche lui, con Lynch, sui suoi passi. Per fortuna. [FB] |
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[ID] di D. LYNCH, CON K. MACLACHLAN, S. YOUNG, STING, FANTASCIENZA, USA, 1984, 137', 2.35:1 |