|
|
●●●
|
|||||||
"attraverso la vita di un artista, un Mozart della tela, si ripercorre la storia recente della Corea" |
|
||||||||
Si rievoca la vita di un pittore, maestro dell'arte della china, innamorato di una ragazza che non può avere... Premio alla regia al Festival di Cannes, il film di Kwon-Taek Im è una bella rappresentazione filmica della ricerca della maturità d'artista, oltre che uno spaccato interessante sul passato di un paese come la Corea. "Un vero talento... è come se gli spiriti gli danzassero intorno" dicono del protagonista i raffinati estimatori della sua arte. Nel 1882 la Dinastia regnante in Corea è alla fine e fatica a tenere alla larga gli invasori. Di origini poverissime, la parabola dell'artista passa per le fortune alterne dei suoi conterranei. "Il suo genio non può andare sprecato" dice il suo pigmalione, che lo aveva scoperto grazie alle riproduzioni di vecchie stampe cinesi che questi aveva saputo riprodurre, in meglio (!) dopo una semplice occhiata. Un mozart della pittura in un'era, incredibilmente a noi vicina, dove i cattolici venivano decapitati. Due gli eventi che incideranno fortemente nella sua anima nella prima fase della sua vita: il suo eterno amore, e il suo sentirsi culturalmente inadeguato. La prima metà di fa seguire molto bene, nonostante la tematica non facile e potenzialmente fruibile per chiunque, ma la prosecuzione che vede l'occupazione straniera si fa invece pesante, difficoltosa anche per chi è ben disposto, tanto che le due ore scarse paiono tre, e più. "I passeri inseguiti dal falcone sono la rappresentazione di un popolo oppresso" esprime sin troppo chiaro l'intendimento dell'autore del film che, attraverso la vita di un artista, intende ripercorrere la storia recente del suo Paese. "Ultimo barlume di vita in un paese morente", i dipinti della sua ultima fase andranno ben oltre quel "paravento coi fiori di pruno" realizzato per "liquidare" la compagna-badante, già catalogato come un capolavoro. "Consolare gli altri con i propri dipinti e goderne di tutto ciò, è il premio più grande per un artista". [FB] |
|||||||||
[CHIHWASEON] di IM KWON-TAEK, CON C. MIN-SIK, A. SUNG-KEE, DRAM, SUD COREA, 2002, 117', 1.85:1 |