F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

 

AMARCORD
LA STANGATA
ROBIN HOOD
VOGLIAMO I COLONNELLI
IL DORMIGLIONE
L'ESORCISTA

SUSSURRI E GRIDA
LE DUE SORELLE
I CORPI PRESENTANO...
LA BOTTEGA CHE VENDEVA...
LA GRANDE ABBUFFATA
SERPICO
PAPILLON
LA RABBIA GIOVANE
VIVI E LASCIA MORIRE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Una giovane si autoconvince che per emanciparsi occorre darla via a mezzo mondo. Ma non le basta... Puntualmente, più o meno ogni decennio, fa la sua comparsa nelle sale un titolo su medesimo soggetto, che -grazie ad astuti battage- richiama tribù di uomini allupati e coppie "molto aperte" (da "Bolero Exstasy" a "Le Età di Lulù", sino al recente "Diario di una Ninfomane"). Emmanuelle, la capostipite, dette poi origine ad una serie di epigoni più o meno apocrifi annoverando le emmanuelle nere, gialle, rosse, horror, holocaust, quelle con una sola EMME... giovani e menogiovani, ma forever-zoccole. Ci si lascia subito Parigi alle spalle per seguire questo stacco di figliola alla volta di Bangkok alla volta del marito: un baffone che l'ha sempre lasciata libera di tradirlo, ben sapendo che questa non l'avrebbe fatto. Ma tanto va la gatta al lardo... e nell'ordine, la vedremo darsi daffare con due ominidi d'affari sull'aereo, trastullarsi dinanzi ad una ragazzina, per concedersi in terra esotica all'amore saffico con una vera Dominatrice. Quello che poteva essere un porno trucido con dialoghi limitati a poche battute, del tipo: "salve, sono l'idraulico", nelle mani dei francesi acquista un'aura di pseudo autorialità diventando quel celebre e patinato film erotico che lanciò Sylvia Kristel come giovane moglie  in cerca della sospirata "maturità sessuale". Prerogativa questa, che si deve a un vecchio affidatole dal marito (!) che la inizia al sesso anale: intortandola di filosofie deliranti ("l'amore, il vero è amore è sempre contronatura! l'amore, quello vero è l'erezione, non l'orgasmo" per sottoporla a due nativi e un kickboxer dinanzi ad un serraglio di musi gialli. Memorabile la riflessione postuma della tipa: "mi sembra di essere precipitata in un abisso dolorante. Ora mi sento donna". Ottimamente fotografato, scivola via via in modalità sempre più soporifera. Fintamente femminista, "Emmanuelle" è solo un film del cazzo. [FB]

 

[ID] DI J. JAECKIN, CON S. KRISTEL, A. CUNY E M. GREEN, EROTICO, FRANCIA, 1973, 95', 1.85:1, VOTO: 3