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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"per Lynch, il futuro è nella distruzione del proprio presente"

 

 

In un'altra dimensione un uomo sfigurato aziona un macchinario e il protagonista vede -per così dire- la luce tra buie periferie suburbane e miasmi di un mondo snaturato da una rivoluzione industriale devastante. Richiamato ai doveri di padre accudisce il figlio prematuro dall'aspetto ributtante, prima di perdere la testa... 1977 Odissea nella Mente: l'esordio cinematografico di David Lynch è il livido incubo di un uomo nel quale il regista ci conduce per mano. Il suo cinema, difficilmente catalogabile, è già bell'è chiaro: elettricità quale mezzo di interazione di entità che regolano il destino dei personaggi che devono la loro esistenza ad essa stessa, la teatralità dell'evasione dalla realtà (nel termosifone piovono spermatozoi vermiformi sulla ridente ballerina devastata da tumori cutanei) attraverso oscuri black-hole. E c'è da scommetterci: i drappi del sipario del teatro sono già rossi come le future red-room. Fra l'espressionismo tedesco (il film è in larga parte muto) e surrealismo alla Bunuel, l'atmosfera è disturbante, paranoica, quasi insostenibile. Parentesi grottesche (la valigia estratta a stento da sotto il lettone) sono alternate a parentesi allucinate (spermatozoi estratti dal corpo della compagna e spiaccicati contro un muro, il trovarsi prim'attore nel teatro del subconscio) in un'opera che godette di notevole successo nei circuiti underground e fu sconsigliato alle gestanti (riguardo all'aspetto del "nascituro", mostruoso fagotto informe senza braccia né gambe tenuto assieme da garze, il regista volle sempre tenere un riserbo sospetto). Lynch dice qui la sua sull'istituzione-famiglia (condivisione del letto, pianti notturni) ed "Eraserhead" si estrinseca così in un'allegoria che esorcizza il suo primo matrimonio fallito, un incubo allucinato ma anche liberatorio (l'accanimento splatter finale verso quello che reputa sia l'origine dei suoi mali). Per Lynch, il futuro è nella distruzione del proprio presente. [FB]

 

[ID] di D. LYNCH, CON J. NANCE E C. STEWART, DRAMMA/GROTTESCO, USA, 1977, 90', 1.85:1