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●●● ½
COMIC THRILLER DRAMA |
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Un manzo barbuto, Ercole di Tebe, deve raggiungere il giardino delle Esperidi, dov'è un pomo che è in grado di permetterne l'attraversamento da vivi dell'Averno, oltre la palude Stigia, dov'è custodita una "pietra viva" in grado di ridare serenità all'amata Deianira e salvare il suo popolo. Nuove fatiche lo attendono. Lo accompagneranno un farfallone ossigenato, Teseo, e il clown Telemaco. Il primo, al ritorno, s'imbarca la figlia di Plutone, il quale la prende a male offrendo al perfido Lyco il pretesto per scatenare i Morti Viventi... Ammetto che, fin da quand'ero in fasce, ho sempre coltivato un'insana passione per la mitologia classica. Qui, in verità, si usa il mito di Orfeo come motore per la vicenda, affidando l'eroe più popolare nelle mani di un Mario Bava ad un anno di distanza da LA MASCHERA DEL DEMONIO che per l'occasione confeziona così il peplum più dark della storia; un sottogenere tornato agli antichi fasti dopo il remake di "Scontro tra Titani". Il regista ligure infonde all'opera atmosfere mortifere che, complici scenografie sontuose (molto meno lo sono i costumi) e una tavolozza cromatica fantasmagorica, ne fanno (almeno negli ultimi 10') un horror in piena regola allorquando i macilenti e polverosi morti viventi abbandonano i rispettivi sepolcri muovendo guerra al titano. Accanto a questa scena indimenticabile (ancor viva nel mio immaginario, dopo decenni di digiuno) si ritagliano parentesi davvero ultra-kitsch, quali l'entrata in scena di Procuste: un impacciatissimo omone dentro ad uno scomodo e ingombrante scafandro di gomma! Se il computer è ancora un illustre sconosciuto nel '61, la pellicola si salva però dal trash conclamato proprio nell'originalità genuina: il bosco pietrificato che sanguina e urla di dolore ad ogni ramo spezzato, è grandioso. Christopher Lee: nei panni del perfido antagonista con un improbabile caschetto nero, che finirà -manco a dirlo- incenerito all'alba. [FB] |
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DI M. BAVA, CON R. PARK, C. LEE E L. RUFFO, FANTASTICO, ITALIA, 1961, 81', 2.35:1 |