F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
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COSMOS
IL FIGLIO DI SAUL
AMERICAN SNIPER
REMEMBER
THE REVENANT
IRRATIONAL MAN
BLACKHAT
SICARIO
EYE IN THE SKY
MIA MADRE
YOUTH LA GIOVINEZZA
LA LEGGE DEL MERCATO
IL RACCONTO DEI RACCONTI
SUBURRA
WOMAN IN GOLD
T R A I L E R
"la lotta al terrore utilizzando droni che danno una prerogativa 'divina' di vita e di morte"
In uno scambio di informazioni e decisioni condivisi grazie a moderne tecnologie e sale operative dislocate ai quattro angoli del globo, si decide il da farsi quando a Nairobi è accertato che in un edificio i tre maggiori ricercati della "Guerra al Terrore" stanno reclutando kamikaze, e appena fuori, una bimba inconsapevole ha il 50% di restare uccisa da un raid. Danni collaterali e regole d'ingaggio" vengono discusse e... negoziate... "L'Occhio nel Cielo", "Eye in the Sky" in originale, è appunto quello che tramite i droni permette sia di avvicinare, osservare, identificare il nemico, ed in seconda istante consente di uccidere il nemico. Se pensiamo tutto ciò da all'essere umano che presiede a tutto questo una prerogativa praticamente divina. Non è un caso che il buon Gavin Hood, regista che dopo gli inizia più impegnati stava dietro a progetti ben più ludici, come lo spin-off su WOLVERINE e che qui fa buon uso del computer per mettere in scena ciò che (c'è da scommetterci) è già ampiamente in dotazione agli eserciti all'avanguardia: la totale disponibilità dei droni che vediamo in questa pellicola. Si tratta di tecnologie anche di modestissime dimensioni (siamo ad un passo dalla nano-tecnologie) tanto da disporre di un drone grande quanto un pettirosso, per non parlare di quello non più grande di un coleottero ("lo scarabeo", si dirà nei dialoghi: riportando il tutto all'Antico Egitto) risalendo su sino al gigantesco drone che vola sopra ai 10mila metri di quota e dotato di devastanti missili esplosivi. Il titolo italiano ("Il Diritto di Uccidere") riporta all'assioma al centro del film e che vede gli americani ben più cinici degli scrupolosi inglesi (che guarda caso producono). A mio avviso, questa è il tallone d'achille di un lavoro che in larga parte colpisce e meraviglia, che sfiora un patetismo un po' di maniera, nonostante le ottime prove della Mirren e soprattutto di Alan Rickman, qui all'ultimo film. [FB]
[ID] di G. HOOD, con H. MIRREN, A. RICKMAN, A. PAUL, B. ABDI, GUERRA/DRAM, UK, 2015, 110', 2.35:1