F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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T R A I L E R

   
 

"un abisso di noia senza fine"

 

 

Pochi sopravvissuti ad un letale contagio che induce a cibarsi dei propri simili tentano di arrivare a Natale... Mai che una volta tanto qualcuno si ricordi dei demòni, prima di Raimi, poi scopiazzati dalla coppia Argento-Bava e accantoni una volta per tutti gli zombi-corridori di  28 GIORNI DOPO  Questa volta tocca ai francesi, che in crisi di idee, dopo averci illusi con la nouvelle vague orrorifica (tiene solo, ad alti livelli, Pascal Laugier che già all'esordio si discostava da tutti di una spanna e mezzo) ricicciano in tema zombi dopo l'inizialmente interessante (ma alla lunga sfiancante)  LES REVENANTS  In questo "I Famelici" (complimenti a chi è venuta in testa questa definizione... forse si crede un genio) catapultato su 'Netflix', non certo per meriti conquistati sul campo. La trama è sempllice: "un comico che non fa ridere", una bambina sopravvissuta e una donna dal pessimo carattere si ritrovano a formare un trio per darsi alla fuga attraverso le verdi campagne e i boschi del nord della Francia: un'epidemia spinge gli infetti a sbranare i propri simili. Già sentita? Mille volte. E quel che è peggio è che gli autori, giocando su silenzi vorrebero accrescere la tensione ma finiscono con lo sprofondare lo spettatore tra le braccia di Morfeo: un abbraccio mortale quando sullo schermo passa un horror che vorrebbe invece renderci partecipe -cito la tagline dell'immortale  ZOMBI  di Romero- di "un abisso di terrore senza fine". Prosaicamente la cambierei in "un abisso di noia senza fine". Anche l'idea che vuole i contagiati mettersi in "posizione di stand-by" non è nuova e gli incontri con altri come loro durante la lunga strada conduce inevitabilmente a situazioni alla  THE WALKING DEAD  Insomma: poco davvero giustifica la visione di questo filmetto dove anche la recitazione lascia a desiderare e che lascia intendere una destinazione televisiva sin dai primi frame. Certo qui, ci sono i boschi e il sangue è color mirtillo. [FB]

 

[LES AFFAMés] di R. AUberT, con M. CHOKRI, M. A. GRONDIN, B. BOUPART, HORROR, FRA, 2017, 103', 1.85:1