F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"nella Seconda Stagione l'aura coeniana è talmente sullo sfondo che si stenta a notarla"

 

 

Sciampista investe un membro della famiglia che controlla il racket nel Minnesota e si ritrova con il marito in mezzo ad una faida con i boss del nord. La polizia del luogo è impreparata al bagno di sangue che seguirà.. "Una volta il Male era facilmente distinguibile dal Bene, oggi la divisione non è più così netta". Questo il cruccio del giovane sceriffo protagonista della "Seconda Stagione" di  FARGO  che va subito detto: NON è il seguito della  PRIMA STAGIONE   ma è ambientata nel 1979, "l'anno della mattanza" di cui si faceva cenno, e presenta tutti nuovi personaggi. All'inizio sembra quasi un "padrino" con questa "famiglia Gerhardt" dove il patriarca è fuori causa, i figli stanno assieme col bostik che tiene in mano la matriarca (l'ottima Jesse Smart) poi compaiono gli altri personaggi: su tutte la Dunst e lo sceriffo di Patrick Wilson. La regia si palesa con molteplici split-screen (anche inutilmente) e non mancano i dialoghi che guardano alla tradizione del "marchio" ("il tipo è macinato"). Non tutto funziona (la nipote porcacciona, ingenua e ribelle, disperatamente in cerca di un'emancipazione dal maschilismo del Minnesota che finge di non essersi accorto della rivoluzione sessantottina è un po' un abbozzo grossolano) e sorvolando su alcune incongruenze logiche [EVIDENZIA LO SPOILER] (il più cattivo dei Gerhardt che si libera e tramortisce appena la Dunst, giusto per farsi sorprendere di nuovo?) con la coppia che si trova in mezzo alla faida, troppo stupida per creare empatia, nonché indiani schizzati e imprevedibili sotto l'ala protettiva di Manitù (il cui carro celeste pure si mostrerà) non si arriva alla catarsi della prima serie: ll'aura coneniana è talmente sullo sfondo che si stenta a notarla. Resta comunque un buon prodotto televisivo, con buone caratterizzazioni, e un gustoso cameo di Bruce Campbell nel ruolo di Ronald Reagan che, in campagna elettorale, narra trame dei suoi film come esperienze di vita vissuta. [FB]

 

[ID] con P. WILSON, K. DUNST, J. PLEMONS, J. SMART, NOIR/POLIZIESCO, USA, 2014, 10 EP di '50, 1.85:1