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●●●● TV
THE WITCH T R A I L E R |
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"una 'Terza Stagione' in cornice natalizia con McGregor doppio e un nuovo villain. In crescendo." |
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Agente di custodia in combutta con 'miss penitenziario' tentano un'estorsione al fratello del primo, figura di successo nel business dei parcheggi che ha dovuto subire l'ingresso in società di un ributtante genio del crimine. "Un animale più piccolo si abbandona sempre nelle fauci di uno più grande". Un'ispettrice indaga... Dopo una pur valida SECONDA STAGIONE che però estirpava in un qual senso la vicenda (tradendo, a mio avviso, i debiti formativi alla base del capostitpite) dalla radice coeniana, la "Terza Stagione" ritrova affinità con FARGO e la molto più aderente PRIMA STAGIONE partendo in sordina ma crescendo in corso d'opera. Torna la commisione tra grottesco e violenza ("un condizionatore da 200 libbre" che schiaccia il balordo) l'ambientazione glaciale, e ovviamente "le coincidenze" a fare da deus-ex-machina. Ewan McGregor si sdoppia e interpreta nello stesso tempo i due fratelli, uno legato alla fighissima Mary Elizabeth Winstead (che vediamo anche in un full-down da infarto) mentre Carrie Coon è una detective meno goffa di chi l'ha preceduta, procedendo sola (o quasi) contro tutti (ancora l'ostracismo tra distretti e il maschilismo del caso). A completare il villain "forse britannico, di un metro e ottanta" di un fantastico David Thewlis nel ruolo dell'orribile stalinista "Varga" chiamato a rivestire un ruolo che nella Prima Stagione aveva avuto in Billy Bob Thornton, ovvero: il plus valore. Geniale l'esordio della quarta puntata che procede di pari passo col prologo di "Pierino e il Lupo" di Prokofiev (la Wistead è il gatto) una chiusa della settima da mozzare il fiato (con allaccio alla Season 1) e un'ottava ultra-coeniana che è un vero capolavoro e che non ha nulla di televisivo. Noah Hawley sceneggia e dirige con un certo brio, riservando colpi bassi e citazioni coeniane (Ray Wise, come il biografo di "Drugo") e improbe "reincarnazioni". La produzione è ancora in mano a Bob de Laurentis, al quale si devono temerarie incursioni nello score di song italiane. Si sente "Prisencolinensinainciusol". [FB] |
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[ID] COn E. MCGREGOR, M. E. WINSTEAD, D. THEWLIS, THRIL, USA, 2016, 10EP DI 50' CAD (TOT 510'), 1.85:1 |