F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il prototipo di vari psicopatici 'collezionisti' Made in USA"

 

 

Uomo potente riceve a casa sua una reporter, la droga, e quando quest'ultima si risveglia si ritrova legata e impotente, esposta alle malsane attenzione del perverso tizio. E' prigioniera, ha una sola carta da giocare... "Femina Ridens" è un film di Piero Schivazappa, quello di  DOV'é ANNA?  per capirci e abbraccia il filone thriller psicanalitico in auge nel periodo. Gli ingredienti ci sono tutti: atmosfera mortifera (l'abitazione del potente: ricettacolo di oggetti d'arte contemporanea dall'aspetto.. ehm, "spigoloso") sesso "freddo" (disquisizioni legate a "sterilizzazione" e impotenza) e accenni al bondage sadomasochistico,  attori statuari che qui hanno il volto di Philippe Leroy (ossigenato, e suona pure l'organo come doc Phibes) e di una giovanissima Dagmar Lassander. Non da ultimo, considerato l'anno di produzione: lo scontro uomini-donne in una visione chiaramente femminista, da cui il titolo. La poverina si troverà costretta, nell'ordine: alla simulazione di un orgasmo con un manichino delle fattezze del suo carceriere, frizionarne i piedi con l'olio ("devi convincerti di essere la mia schiava e che io posso fare di te quello che voglio... anche ucciderti!") farsi tappare la bocca a tavola mentre lui desina con gusto, beccarsi la lavata di capo (e di corpo) in una piscina interna alla villa con l'idrante, ridursi a trofeo del "cacciatore", ecc. Il tutto in crescendo, sino a quando le verranno mostrate le diapositive di donne (forse) torturate e uccise, allo scopo di terrorizzarla. Poi, a metà del metraggio: l'inevitabile capovolgimento. Anticipa sì i vari film a genere "collezionismo" (di donne, di occhi, di 'sta ceppa) di americani e spagnoli (Almodovar) ma si rifa al precedente  LA PRIGIONIERA  di Clouzot che saccheggia anche per il déco pop. Buona la parte prima, stucchevole la seconda, con un colpo di coda finale ("scorpionesco") francamente un po' improbabile (fumettistico) ma a suo modo decisivo. [FB]

 

DI P. SCHIVAZAPPA, CON P. LEROY, D. LASSANDER, THRILLER/DRAM, ITALIA, 1969, 186', 1.85:1