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T R A I L E R

   
     

 

Clelia è una fotografa di moda assunta in un gruppo editoriale parigino per il suo notevole talento estetico, scatta fotografie ovunque si trovi e vive il sesso in slanci episodici, rifuggendo la stabilità sino almeno a quando lega col curioso e buffo cronista, Cleve che, come lei, vive sotto l'ala incombente di eventi luttuosi. Dopo averlo sposato, un'altra figura maschile (Nemo) si affaccia prepotente e inizia a procurarle tormento... Clelia filtra la vita come le sue istantanee attraverso frammenti di realtà: figure parziali, sempre in movimento. Ne "La Fidelité" si ritagliano vari siparietti grotteschi (un'infermiera in servizio che guarda porno alla tv, il suo capo d'ufficio stile Crudelia Demon, la luna di miele ridotta a psicodramma, lo scoop del traffico di organi) ironici (il vescovo protestante adultero) con personaggi surreali o semplicemente folli (il consiglio di amministrazione della rivista ritratto come un pugno di debosciati cocainomani ed erotomani) lasciano intendere che Andrej Zulawski considera davvero l'umanità come un crogiuolo di follia. E frammenti di questa follia sono filmati con la consueta visionarietà (l'ospedale-navicella, le apparizioni del padre morto identificato in un improbabile ballerino con le scarpe da tip-tap) confermando le situazioni ricorrenti nel suo cinema (il desiderio sessuale come valvola di sfogo, l'isteria, la richiesta di maternità attraverso la fede) su tutto: l'immagine del matrimonio che soffoca il desiderio sessuale, e il tradimento -meglio "la fedeltà" verso il coniuge- vista come una malattia da combattere o vissuta come parentesi estremamente pericolosa. Le inquadrature non sono mai scontate (la lettera d'addio affidata alla specchiera) e i deragliamenti nell'imprevedibile sempre dietro l'angolo. Antitetico rispetto all'ottimo  POSSESSION  narra di un tradimento non consumato, è meno compatto ma comunque sempre molto intenso. Splendida Sophie Marceau. [FB]

 

[ID] di A. ZULAWSKI, CON S. MARCEAU, DRAMMATICO/EROTICO, FRANCIA, 2000, 158', 2.35:1, VOTO: 8