F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SECONDO TRAGICO FANTOZZI
ROCKY
BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
COMPLOTTO DI FAMIGLIA
FEBBRE DA CAVALLO
CARRIE
LA CASA DALLE FINESTRE...

L'INQUILINO DEL TERZO PIANO
IL PRESAGIO
BALLATA MACABRA
TAXI DRIVER
IL MARATONETA
NOVECENTO
IL CASANOVA
TUTTI GLI UOMINI DEL...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"una ragazza contesa da un demonologo contrapposto ad una setta di satanisti"

 

 

Reverendo scomunicato, preleva una novizia affidata sin da piccola ad una chiesa eretica. Ad una conferenza il padre della ragazza riferisce a un celebre demonologo la storiaccia e lo convince ad intercettarla per sottrarla ai satanisti che la vigilia di Ognissanti vorrebbero reincarnare Astaroth nelle membra della tapina... Il canto del cigno della casa di produzione Hammer (che fallirà di lì a poco) è un discreto horror a sfondo demoniaco, molto lento ma con una discreta atmosfera. Non poteva certo esimersi dal commiato il volto-simbolo (con Cushing) Christopher Lee, affiancato qui dal buon Widmark e da una fulgida Nastassia Kinski (appena diciassettenne) già vivace sin dal primo vagito sul grande schermo come avremo modo di vedere. "Ho fatto un sogno orribile, ho sognato che mi stavano partorendo e mi facevo strada con gli artigli" avrà da dire. Per quando la setta che pratica la magia nera rimandi ovviamente al seminale  ROSEMARY'S BABY  lungi dall'avvicinarvisi, questo "La Figlia del Diavolo" cala comunque sul piatto alcuni elementi inquietanti. Penso in particolare agli affiliati che si immolano spontaneamente alla causa (una donatrice di sangue donerà fino all'ultima goccia) e all'immagine agghiacciante di un parto alla rovescia: con un feto (mostruoso, of course!) infilato nuovamente nell'addome. Il tutto ad anticipare il confronto finale inevitabile (irrisolto) con Lee che dice a Widmark: "perché non vuole godersi la vita? Catherine, eccola lì: se la goda!" con la Kinski che si mostra come mamma l'ha fatta (meglio non pensare al padre, a meno che il titolo si riferisca proprio a loro due) facendo sobbalzare chiunque si fosse appisolato, fornendo un altro bel motivo per cui valeva la pena vivere. La principale attrazione dello spettacolo è proprio lei e la sua generosità, tant'è che se si fosse piazzata la scena come incipit del film, tutta la storia sarebbe passata tranquillamente in cavalleria. [FB]

 

[TO THE DEVIL A DAUGHTER] di P. SYKES, CON C. LEE, R. WIDMARK, N. KINSKI, HORROR, UK, 1976, 88', 1.85:1