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COMIC THRILLER DRAMA |
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"il protagonista percorre una sorta di Purgatorio in cerca di una redenzione" |
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Un vecchio professore ripercorre lintera sua vita alla vigilia di un importante riconoscimento professionale... Secondo la mia personale opinione, "Il Posto delle Fragole" è la summa dell'opera bergmaniana. Parafrasando il classico del "Canto di Natale" dickensiano, ancipando lo stile di SPIDER lo svedese Ingmar Bergman ci accompagna, assieme al protagonista, in un percorso che vede quest'ultimo attraversare una sorta di Purgatorio in cerca di una redenzione. Si tratta sostanzialmente di un road movie della memoria. "Diagnosi e anamnesi di una paziente: coraggio..." "è morta!" e questa scoppia in una macabra (o sarcastica) risata, dopo aver aperto gli occhi: è il cinema di Bergman, dove il dramma è pervaso di una sottotraccia spiccatamente horror, mai dichiarata (il ricordo della donna morta, la premonizione del suo stesso funerale) "e la punizione?" "è sempre la solita: la solitudine". Il tema del tempo e della Morte già ampiamente trattato ne IL SETTIMO SIGILLO ma qui vive, se possibile, in maniera anche più libera, slegata dai vincoli dell'arlecchinata, e la totentanz aggiornata nei tempi moderni è ancora più suggestiva. Con Victor Sjöström: nei panni del professore Isak Borg, troviamo le bergmaniane Bibi Andersson (Sara) Ingrid Thulin e Gunnar Björnstrand: rispettivamente come Marianne ed Evald Borg. Di certo la lettura della pellicola non è delle più semplici, ma se vi si entra dentro, la visione potrebbe rappresentare un'esperienza quasi metafisica. Il bianco e nero pittorico è a livelli stratosferici, con risultati pittorici (tra chiari-scuri di una perfezione abbacinante) che ricordano alcune tele di Dalì, perfette a incorniciare la "selva oscura" in cui precipita il protagonista. "Il Posto delle Fragole" vive un non-tempo, dove i comprimari danzano una totentanz (costante nell'opera del cineasta svedese) intorno ad una figura centrale, in procinto di una trascesi. [FB] |
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[SMULTRONSTALLET] DI I. BERGMAN, CON V. SJOSTROM, B. ANDERSSON, DRAMM, SVEZIA, 1957, 87', 1.33:1 |