F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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EX MACHINA
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"si respira un cinema al tempo primitivo e rivoluzionario, poi, alla lunga, si finisce con l'annoiarsi"

 

 

Ridotto come sacca di plasma, un bestione  approfitta di una ribellione per liberarsi. Inizia l'inseguimento... Se come ha detto qualcuno: se vedi "Mad Max Fury Road" e non pensi che è un capolavoro, allora non capisci un cazzo di cinema, allora... non capisco un cazzo di cinema. Perché il tanto strombazzato (e schitarrato (citando cià che è stato definito "il godurioso carro cogli altoparlanti e metallaro incatenato che segue il convoglio") ritorno di George Miller alla sua creatura prediletta è un fillm troppo eccessivo e (per me) poco emozionante, per essere definito tale. All'inizio pare di essere tornati al mediocre  OLTRE LA SFERA DEL TUONO  non fosse che al regista australiano venisse l'idea (questa qui, sì, potenzialmente geniale) di tornare a Meliès e al muto. Si capisce perché Miller volesse nelle intenzioni dare al prodotto un look in bianco e nero, bocciato dalla produzione: questa l'intenzione artistica alla base della riesumazione del mondo madmaxiano (non del personaggio, per quanto la figura di Tom Hardy faccia "Max" di nome, assunta più come simbolo che altro) di  INTERCEPTOR  con lo sfondo post-atomico di un'umanità tornata allo stato bestiale, in lotta per un pezzo verde di terra coltivabile. La sequenza che vale le due ore è una sola, folgorante: quando l'autocisterna entra nella tempesta di sabbia si respira cinema al tempo stesso primitivo ma anche rivoluzionario (come lo era ciò che Meliès proponeva ai contemporanei). Per il resto: inseguimenti a rotta di collo, Megan Gale che da Boldi e de Sica è tornata al cinema (ed è ancora immancabilmente nuda) il look punk-lesbo-punk-bestia della Theron/Furiosa e la maschera del cattivo che pare sottratta alla Skull Island di Jackson. Freak, motociclisti e automezzi alla  HOKUTO NO KEN  con abbordaggi pirateschi e gente aggrappata ovunque, hanno fatto il loro tempo e grandi sbadiglioni accompagnano l'ultima parte, sino ad un finale infantile. [FB]

 

[ID] di G. MILLER, CON C. THERON, T. HARDY, AZIONE, AUSTRALIA, 2015, 120', 2.35:1