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Due astronauti atterrano su Marte. Uno perisce durante l'atterraggio
di fortuna, mentre l'altro ha il privilegio di
entrare in contatto con gli alieni, in particolare con una bellissima
aliena. Costoro, apparentemente uguali agli umani, cordiali e disponibili, agghindati come antichi greci, rivelano
all'uomo di essere "sotto ipnosi" e per questo motivo,
di "capire la loro lingua". Nell'arco di una notte, gli costruiscono
un'ambiente familiare... Fantascienza ultra-vintage nel venticinquesimo episodio della serie classica
de
AI CONFINI DELLA REALTà
intitolato come una canzoncina sanremese:
"Gente come Noi".
Dapprima, per buona parte della sua durata (come tutti gli episodi della
serie, assestata sui 25 minuti) un po' ingenuo, l'episodio rivela un twist
finale niente male che ne giustifica almeno una visione, pur non essendo
questa una delle storie memorabili della collana. Il protagonista è Roddy
McDowall, visto in
CLASSE 1984 e
il suo sguardo impotente è il medesimo del professore di scuola che si
trovava vittima dei suoi alunni e reagiva poi, "come ogni cane di paglia
prende fuoco" (cit.) in modi imprevedibili e devastanti per egli stesso.
Mentre nel ruolo della nella marziana Susan Oliver garantisce una grazia non
comune e propriamente ultraterrena.
Il canovaccio dello [EVIDENZIA LO SPOILER]
zoo contenente gabbie con esseri umani al posto degli
animali, sarà poi ripreso
dalla serie anni '80. La regia di Mitchell Leisen è però un po' anonima e
alcune trovate che cercano di supplire ad una scarsita di fondi necessari a
rappresentare degnamente un viaggio spaziale. L'episodio è
interpretato con garbo dagli attori impegnati e
con Roddy McDowall troviamo Susan Oliver e Paul Comi. In definitiva, un
episodio che la merita un'occhiata, per un twist originale al quale comunque
va tributato un merito in quanto viene messo in scena per la prima volta
sullo schermo televisivo. [FB] |
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[THE TWILIGHT ZONE] DI M.
LEISEN, CON R. MCDOWALL, S. OLIVER, P. COMI, FANT, USA, 1960, 25', 1.33:1 |