F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL SORPASSO
DIVORZIO ALL'ITALIANA
BOCCACCIO 70
LA VOGLIA MATTA
CHE FINE HA FATTO BABY JANE
L'ANGELO STERMINATORE
MAFIOSO
LICENZA DI UCCIDERE
LAWRENCE D'ARABIA
LOLITA
JULES E JIM
MAMMA ROMA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"alcune leggerezze disinnescano un film potenzialmente buono e anticipatore"

 

 

Una famigliola composta da padre, madre e due figli parte alla volta di un luogo dove pescare. Un rombo li costringe ad una fermata: bagliori provengono da LA, poi viene fungo nucleare. L'uomo reagisce d'istinto e si fionda in un emporio per provviste, poi in un'armeria: appena prima che la barbarie abbia il sopravvento... Girato in uno smagliante formato panoramico, "Il Giorno Dopo la Fine del Mondo" è un film che anticipa tematiche di opere come  IL TEMPO DEI LUPI  di Haneke, pur essendo stato girato in piena "Guerra Fredda", perciò pienamente contestualizzato nel suo periodo. Molte cose ricordano anche quello straordinario  THE ROAD  In pratica: homo homini lupus, è chiaro. Ray Milland, molto a suo agio anche nel filone fantascientifico anche come regista, dimostrandosi credibile a livello attoriale nel trasformarsi in un uomo non disposto a subire la prevaricazione degli altri, che come si definisce per schernirsi, è "semplicemente realista", e segue il naturale "istinto di conservazione". Il viaggio prevede aggressioni, ruberie, opere guastatrici (un ponticello abbattuto per evitare che qualcun altro li possa seguire) l'inevitabile (?) "ritorno alle caverne" e ovviamente la vendetta privata! Non mancano le tirate "moraliste" e appare davvero stucchevole la voce alla radio che scandisce i bollettini ad aggiornare sui nuovi attacchi ad altre grande metropoli; e come tacere sulla scena dove il figlio di Milland arriva con un cervo in spalle come alla finale dei cento metri? Jean Hagen fa la moglie, Jean Hagen e Mary Mitchel: i figli. Peccato per la musica utilizzata (be-boop!) che appare veramente fuori posto: più adatta ad uno striptease dell'epoca. Anche una scena drammatica come quella dello stupro (non visibile, ma evidente) viene disinnescata in maniera desolante. Vogliamo pensare a quello stupro da Oscar girato da De Sica se musicato da Trovajoli? [FB]

 

[PANIC IN YEAR ZERO!] DI E CON R. MILLAND, CON J. HAGEN, FANT/DRAM, USA, 1962, 108', 2.35:1